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Cos'è lo strano fenomeno della neve rossa vista sulle Orobie

neve rossa

Il segreto di un'alga che cresce ad alta quota e crea uno scenario mozzafiato nei paesaggi montani durante le stagioni miti.

Anche in Italia lo strano fenomeno della neve rossa. Sulle Orobie, in Alta Val Cerviera, nella Bergamasca, alcuni escursionisti hanno fotografato il fenomeno. Esiste una spiegazione scientifica dietro a questo colore suggestivo.

Neve rossa nella Bergamasca

Sulle Orobie, nella Berganasca, uno strato rosso si è depositato sotto a vette che raggiungono i 2.500 metri sopra il livello del mare. Numerosi escursionisti hanno fotografato questo strano fenomeno mentre camminavano su un manto rossastro. Non si tratta di un film horror ma di un fenomeno naturale che si manifesta per la presenza di un’alga che con la bella stagione crea una scenografia suggestiva.

Nel giugno 2014 – ha dichiarato Pierino Bigoni del Gruppo Micologico Bresadola di Villa d’Ognaho fotografato la neve rossa al passo Gavia. L’ho analizzata e ho fotografato al microscopio le spore. In questi giorni Mirco Bonacorsi mi ha segnalato lo stesso fenomeno in Alta Val Cerviera, sopra il rifugio Curò. Mi ha portato dei campioni, li ho analizzati e corrispondono al Chlamydomonas nivalis. Si tratta dello stesso fenomeno che gli studiosi stanno analizzando anche in Groenlandia”.

L’alga Chlamydomonas nivalis

Il segreto del fenomeno si chiama alga Chlamydomonas nivalis. Quest’ultima è dolce e vive ad alta quota, principalmente nelle zone polari. Rimane in stato quiescente, come una spora, sul manto nevoso per i mesi invernali, fino a quando le temperature miti non permettono la germinazione. La colorazione è dovuta al carotenoide contenuto all’interno dell’alga che si manifesta in determinate condizioni miti. A determinate temperature si diffonde la astaxantina. Il pigmento rossastro della astaxantina permette alle alghe di schermarsi, soprattutto dai raggi UV. Funzione del pigmento è preservare la clorofilla senza la quale sarebbe impossibile per la stessa alga sopravvivere. “Questo strato – spiegano i ricercatori – protegge l’alga dai raggi ultravioletti”, ma assorbendo calore contribuisce allo scioglimento del ghiaccio. L’effetto potrebbe essere determinante per il cambiamento climatico.