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Starnutire ad occhi aperti: è possibile?

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La sensazione di provare a starnutire ad occhi aperti è molto strana, scopriamo se è possibile o meno farlo.

Vi hanno mai detto di non provare mai a starnutire ad occhi aperti per evitare il rischio che i vostri bulbi oculari vengano espulsi fuori dalle palpebre? Beh, se l’hanno fatto vi hanno davvero preso in giro. In effetti, questa diceria è nata diversi decenni fa ma, credeteci, si tratta soltanto di una “simpatica” leggenda metropolitana. Non potrebbe mai accadere una cosa simile – se non in un film fantahorror – in quanto la pressione di uno starnuto non è nemmeno così lontanamente potente da poter provocare una simile disgrazia. Gli occhi non sono, poi, direttamente collegati al naso quindi nemmeno la pressione reale viene in ogni caso trasferita nel loro canale. Se vi state chiedendo allora il motivo per il quale quando fate uno starnuto vi si chiudono gli occhi, dovete darvi una seria risposta scientifica.

Cos’è in realtà uno starnuto?

Lo starnuto è una forte emissione di aria che arriva dai polmoni, quando il nostro corpo – come azione protettiva – cerca di liberarsi di agenti patogeni, che possono provocare malattie o infiammazioni (virus e batteri), oppure più semplicemente di polveri, pollini e di piccoli corpi estranei. Si tratta, dunque, di una reazione automatica ed involontaria. È un riflesso che arriva direttamente dal cervello quando i recettori che abbiamo all’interno del naso entrano in contatto con qualcosa che ritengono “pericoloso”.

Queste terminazioni nervose si mettono subito in allarme e mandano i comandi di difesa a tutti gli organi che devono adoprarsi per scacciare la fonte di danno. Ed è così che i polmoni si riempiono d’aria per poi, grazie alla contrazione del torace, far partire l’esplosione dello starnuto che dovrebbe trascinare via con sé le piccole fastidiose particelle estranee. Lo spasmo che deriva da tutta questa operazione, coinvolge anche gli altri muscoli facciali, che per rimando a loro volta si mettono in movimento. Fra questi ci sono anche le palpebre che, proprio per proteggere gli occhi, immediatamente si chiudono. Lo scopo dovrebbe essere anche quello di evitare che ciò che è stato espulso dal naso rientri dagli occhi.

A che velocità viaggia uno starnuto?

Anche se può sembrare quasi surreale, la velocità con la quale viene espulsa l’aria in uno starnuto può arrivare ai 160 km orari. Diciamo, dunque, che la chiusura istintiva delle palpebre avviene anche per evitare di danneggiare i dotti lacrimali, quei piccoli e sottili tubicini all’interno dei quali scorrono le nostre lacrime. Assolutamente impossibile, però, veder schizzare via i nostri globi qualora provassimo a tener gli occhi aperti. Al massimo, per lo sforzo estremo, potremmo forse far spaccare qualche piccolo capillare, ma si tratterebbe veramente di un danno minimo . Per cui state pure tranquilli, anche qualora riusciste a starnutire ad occhi aperti – cosa comunque difficilissima anche da provare per semplice curiosità – non perdereste la vista.

Pare, invece, assolutamente reale che il cercare di trattenere uno starnuto sia potenzialmente dannoso per la salute. Il rischio è quello di causare lesioni al timpano, rotture di capillari degli occhi, danni al diaframma e, nei casi più gravi, alla faringe. Ricordiamo, infatti, che la velocità con la quale le 40.000 goccioline vengono sparate fuori è altissima e tutta questa potenza non andrebbe mai repressa all’interno del nostro organismo. Non sentitevi in imbarazzo se il naso o gli occhi iniziano a prudere e state avvertendo la partenza dello starnuto, anche se siete in mezzo alla gente. L’importante è saper gestire l’operazione con eleganza e discrezione: mettere sempre la mano davanti alla bocca per evitare spiacevoli contaminazioni e, se possibile, allontanarsi da chi ci sta accanto per evitargli un poco gradito “effetto doccia”.