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Debolezza muscolare alle braccia e alle gambe: le cause

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La debolezza muscolare può colpire gambe e braccia; le cause possono essere anche gravi.

La debolezza muscolare è un fenomeno aspecifico che può essere attribuito a molti fattori e patologie più o meno gravi. È una condizione di affaticamento associata a perdita di forza e spesso pesantezza, a volte accompagnata anche da stanchezza mentale oltre che fisica, ma anche a crampi e dolori più profondi. Tra le cause più comuni troviamo la disidratazione e l’accumulo di acido lattico nei muscoli, ma ci sono genesi più precise a seconda del disturbo di cui si soffre o allo stile di vita della persona. In particolare, questo malessere colpisce gli arti: gambe e braccia sono quasi sempre i primi punti in cui si avverte la spossatezza muscolare, e anche i primi da tenere sotto controllo in quanto molto importanti per il movimento quotidiano e la mobilità nel lavoro e nello sport.

Debolezza muscolare braccia e gambe: malattie

Nella categoria delle malattie croniche associate a questa condizione troviamo la sclerosi multipla, la fibromialgia e l’artrite reumatoide. Le malattie collegate a questi sintomi sono molteplici tuttavia possiamo stilare un elenco delle più comuni.

Sclerosi multipla

Questa malattia infiammatoria cronica colpisce per lo più le donne e attacca in primo luogo il sistema nervoso centrale, la risposta immunitaria è tale da provocare un danneggiamento della mielina, sostanza importantissima per il corretto funzionamento neuronale. Poiché gli impulsi nervosi sono quindi compromessi, la spasticità è uno dei primi sintomi ad entrare in gioco: qui le gambe sono colpite da dolori di varia gradazione, che possono andare da un semplice intorpidimento a spasmi incontrollati del muscolo. È bene trattare questa malattia con adeguati farmaci prescritti appartenenti a numerose categorie farmacologiche che alleviano i dolori e si occupano di limitare le ricadute della malattia, inoltre bisogna programmare con il proprio medico e altre figure riabilitative una precisa routine giornaliera per limitare quanto più possibile la fatica.

Fibromialgia

Anche questa sindrome colpisce il sistema nervoso centrale dando come risvolto un’amplificazione del dolore e a manifestazioni di ansia, nei casi più gravi depressione. Gonfiore alle mani, contratture e rigidità sono severe. Tra i sintomi associati alla malattia si nota l’astenia, una sensazione di stanchezza eccessiva sia mentale che fisica. Gli arti inferiori sono perennemente affaticati e questo ha effetti sul sonno assolutamente non trascurabili, non a caso la malattia è anche conosciuta come ‘restless leg syndrome’, sindrome da gambe senza riposo. Anche se non abbiamo in mano una terapia univoca e definitiva, è comunque possibile applicare un approccio interdisciplinare che comprende alcuni accorgimenti medici per migliorare l’igiene del sonno, programmi di attività fisica per ricondizionare i muscoli legati ad attività di rilassamento, utilizzo di integratori tra cui vitamina D e coenzima Q10. Altro sintomo di questa malattia è il dolore al fianco destro o sinistro.

Artrite reumatoide

Una malattia autoimmune che causa infiammazione sinoviale, dando problemi alle articolazioni. Anche qui ritroviamo dolore cronico ma accompagnato da una lenta erosione ossea e cartilaginea. Piccole articolazioni come mani e piedi sono le prime ad essere colpite, prolungando il disturbo a braccia e gambe. Quando la malattia arriva in condizione sistemica si va poi incontro ad una disabilità funzionale grave. È importante tenerla sotto controllo visto il progressivo peggioramento. I dolori a braccia e gambe possono essere attenuati con Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei) e corticosteroidi, sotto prescrizione strettamente medica.

Cause della debolezza muscolare a braccia e gambe

Se si ha la fortuna di non avere particolari sindromi è comunque nostro dovere captare alcuni segnali dal nostro corpo e tenere sotto controllo precisi aspetti della nostra vita. Ansia e stress portati avanti nel tempo tendono a cronicizzare la tensione muscolare. Lo stress infatti attiva aree del sistema nervoso che producono ormoni e sostanze neuromuscolari che aumentano questa tensione, tanto che anche quando siamo a riposo il nostro cervello rimane attivo, stancando in maniera generale il corpo e indebolendo muscoli come gambe e braccia. Si può ovviare con esercizi di rilassamento e di respirazione diaframmatica per ristabilire una corretta funzione psichica e di conseguenza muscolare.

Una dieta varia ed equilibrata è quella che apporta tutti i nutrienti necessari per mantenere in salute il nostro organismo e i nostri muscoli. Per chi soffre di debolezza muscolare è consigliata un’alimentazione ricca di vitamine B per il mantenimento di un livello sufficiente di energia, che troviamo in carne (soprattutto rossa), semi e legumi e vitamina C per la sua azione antiossidante, presente in agrumi e verdura. Non dovrebbero mai mancare le proteine e gli aminoacidi essenziali che servono a costruire muscolo. Una buona attività fisica, infatti, è volta a mettere su massa muscolare. Più il muscolo è grande più sarà forte, più le articolazioni delle gambe, così aiutate, saranno poco affaticate e non provocheranno dolore. Il movimento eccessivo e non regolare può essere anche la causa del perché vengono i crampi alle gambe.

Dall’altra parte, un allenamento troppo intenso può provocare l’accumulo di acido lattico dei muscoli, in particolare quello degli arti, causando una tipica stanchezza da overtraining. L’acido lattico accumulato riduce l’apporto di sangue poiché i vasi sanguigni sono costretti. Attenzione quindi a svolgere un allenamento con il giusto supporto tecnico e in giusta quantità. Gli eccessi non sono mai da considerarsi sani, equilibrio è la parola chiave.

Bere poca acqua o perdere troppi liquidi tramite sudorazione eccessiva è dannoso per i muscoli, che richiedono e devono richiamare acqua per essere turgidi e funzionanti. Uno dei primi passi per sentire gambe e braccia più rilassate e forti è quello di bere almeno due litri di acqua al giorno. Evitare inoltre attività cardiovascolare all’aperto in periodi dell’anno particolarmente caldi, soprattutto nelle ore centrali della giornata: la perdita di liquidi potrebbe essere così eccessiva da essere difficilmente reintegrabile nell’immediato.