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New York: perché viene chiamata la Grande Mela

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La città di New York viene spesso soprannominata la Grande Mela, vediamone le ragioni.

È tra le mete turistiche più ambite, una città che ormai fa parte dell’immaginario collettivo, celebrata da romanzi, film e canzoni di successo. Stiamo parlando di New York, centro nevralgico di una vita sociale e culturale in continuo fermento che, con il passare del tempo, si è meritata i nomignoli più diversi da “città che non dorme mai” a Grande Mela.

New York: la Grande Mela degli USA

Fare un viaggio a New York City – da non confondere con lo Stato di New York, al quale appartiene – è un sogno comune a molti. Composta da cinque distretti (Staten Island, Manhattan, Brooklyn, The Bronx e Queens), la città si trova sulla New York Bay ed è la meta prediletta di circa 60 milioni di turisti ogni anno. Un trend in continua ascesa.New York ha così tanto da offrire che non sarà facile visitarla tutta in un solo boccone: la Grande Mela va necessariamente mangiata un morso alla volta, per assaporarne con gusto ogni sfaccettatura.

A proposito di Grande Mela: siamo sicuri di sapere da dove deriva questo soprannome? Cominciamo subito con il dire che “grande mela” non ha nulla a che vedere con la forma della città di New York, né con strane e inverosimili leggende metropolitane. Vi state chiedendo perché New York è soprannominata la grande mela?, sappiate che la risposta è meno complicata di quanto si pensi.

New York: perché la Grande Mela?

Il primo legame tra New York e le mele lo troviamo in un libro del 1909, The Wayfarer in New York (Il viaggiatore a New York) di Edward S. Martin, nel quale la città è paragonata a una Grande Mela. Un frutto magnifico che prosciuga la linfa dell’albero – in questo caso lo Stato di New York – al quale appartiene. Nel 1921 il quando un cronista sportivo del New York Morning Telegraph, dopo aver sentito alcuni stallieri afroamericani di New Orleans riferirsi all’ippodromo di New York come di una Grande Mela, deciderà di intitolare la sua rubrica sulle corse di cavalli proprio around the Big Apple.

Negli anni ’30 tocca alla musica jazz aggiungere un nuovo nodo al legame sempre più stretto tra la città di New York e le mele.”Ci sono tante mele su un albero, ma quando prendi New York, prendi la mela più grande”divenne il motto comune ai musicisti dell’epoca. Suonare in uno dei club jazz di New York sparsi tra Broadway e Harlem non era solo un sogno, ma un’autentica opportunità di successo. Il frutto proibito, da cogliere alla prima occasione. In quegli anni una delle canzoni più suonate nei locali alla moda era The Big Apple. Un acceso swing ballato non solo nei club newyorkesi. Dopo i ruggenti anni ’30 il termine Grande Mela subì un lento declino. Giudicato sorpassato e fuori moda, fu rispolverato negli anni ’70 durante la campagna pubblicitaria condotta dall’allora presidente dell’ufficio del turismo, Charles Gillett, per incentivare i viaggi nella city, ai tempi giudicata non proprio la meta ideale dove trascorrere una vacanza.

Uno spicchio di Grande Mela

Tra le curiosità legate alla Grande Mela, forse non tutti sanno che a New York se ne trova uno spicchio tra la West 54th Street e Broadway. Si tratta del Big Apple Corner, battezzato così nel 1997 dal sindaco Rudolph Giuliani come omaggio al giornalista John J. Fitz Gerald che in quell’angolo di New York visse fino al 1963, e che fu tra i primi a rendere popolare il termine. LA città di New York offre tantissimi altre attrazioni da vedere e òuoghi stupendi da scoprire.