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Rivoluzione industriale: perché scoppia in Inghilterra

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La Rivoluzione industriale fu un evento epocale per l'Inghilterra di metà settecento. Apporterà molte novità soprattutto al settore tessile.

A metà del Settecento, l’Europa conobbe un periodo di espansione a livelli superiori al normale nel campo industriale. Questo cambiamento prende il nome di Rivoluzione industriale. Tutti gli stati europei ne trassero grande beneficio, ma fu l‘Inghilterra lo stato da cui ebbe inizio l’industrializzazione. Scopriamo nel dettaglio i motivi per cui questo processo nacque in Inghilterra e come si è sviluppato.

Rivoluzione industriale in Inghilterra: l’origine

Agli albori della rivoluzione industriale, l’Inghilterra è stata quella che ha goduto del vantaggio di possedere risorse minerarie, come carbone e ferro. Nel 1720 la produzione di ferro era elevatissima in Inghilterra e soddisfaceva sia i bisogni dell’esercito e della flotta, sia i consumi nell’agricoltura e nella vita di tutti i giorni. Tuttavia, gli sviluppi rimasero bloccati fino al 1760, in quanto il carbone di legna aveva un costo molto elevato. In più, il carbone minerale produceva ghisa di scarsa qualità, così le risorse di ferro del paese rimasero inutilizzate fin quando non si diffusero gli altiforni al coke.

In questo lasso di tempo, si provvedette a soddisfare la richiesta di materia prima delle fabbriche che producevano oggetti in metallo, importando ferro da altri paesi. Nel 1780, la domanda di ferro si fece ulteriormente elevata, così elevata da favorire la diffusione di nuove tecnologie, in grado di plasmare un buon prodotto anche dai minerali ferrosi nazionali. Un altro fattore decisivo nell’avvio della rivoluzione industriale furono i profitti derivanti dal commercio estero, che finanziarono gli investimenti nel settore industriale. La spinta, poi, derivò dal fatto che i prodotti che sarebbero usciti dalle fabbriche inglesi, sarebbero stati immessi sul mercato estero. Tuttavia, gli investimenti effettuati nel campo industriale non furono così ingenti, a causa del fatto che i primi capitalisti industriali investirono molto di più in terreni, che nel settore industriale.

Rivoluzione industriale in Inghilterra: il settore tessile

Il fattore scatenante che portò alla rivoluzione industriale in Inghilterra fu un settore trainante che innescò il processo di industrializzazione, trasmesso in seguito agli altri settori. Stiamo parlando del settore tessile. Vi sono tre motivi principali. Innanzitutto, il cotone era un tessuto in grado di resistere anche ai movimenti irregolari delle prime macchine, che erano piene di imperfezioni. La domanda di cotone, poi, era molto elevata e quindi in grado di reagire in modo positivo alla riduzione dei prezzi consentita dalla meccanizzazione. Questi sono i fattori che hanno contribuito maggiormente allo sviluppo dell’innovazione tecnologica. Infine, non sarebbe stato affatto difficile introdurre i nuovi macchinari, grazie alla presenza di un’organizzazione produttiva moderna e favorevole ai cambiamenti.

Tuttavia, altri settori come quello siderurgico e meccanico, si svilupparono in maniera indipendente, anche se nello stesso periodo. È bene, dunque, non attribuire la causa della rivoluzione esclusivamente all’intenso sviluppo del settore tessile. È importante sottolineare, inoltre, che in questo stesso periodo si verificò la trasformazione dell’agricoltura nazionale, grazie all’inserimento nel mercato del lavoro di un grande numero di contadini, che si trasformarono in braccianti salariati, e allo sviluppo dell’agricoltura convertibile. Questa prevedeva l’alternanza di campi coltivati a cereali, legumi e piante foraggere e pascoli temporanei in cicli pluriennali, favorendo un terreno sempre produttivo e l’allevamento di grandi quantità di bestiame.

Per il settore industriale poi, più della metà della forza-lavoro maschile abbandonò la campagna e si trasferì in città, per lavorare in fabbrica. In più, grazie ad un ingente aumento della popolazione, si verificò anche un aumento della domanda di prodotti industriali, con una conseguente crescita dell’offerta di lavoro. Infatti, in nessun paese europeo l’incremento demografico fu così rapido e intenso. La popolazione in Inghilterra era letteralmente triplicata in quel periodo. Questo si verificò, grazie all’aumento della natalità, legato alla diminuzione dell’età del matrimonio, e alla diminuzione della mortalità, legata al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e alla scomparsa della peste.