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Guglielmo Marconi: la biografia e le invenzioni

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Guglielmo Marconi fu un fisico italiano: scopri la biografia e le invenzioni di questo orgoglio italiano.

Guglielmo Marconi è stato uno dei più brillanti inventori italiani. A lui si deve lo sviluppo delle telecomunicazioni via onde radio, invenzione conosciuta come radiotelegrafo. Nel 1909 vinse il Premio Nobel per la Fisica. Marconi è un orgoglio per l’Italia e ancora oggi è giusto ricordarlo.

Guglielmo Marconi: la biografia

Nasce a Bologna il 25 aprile del 1874. Proprio nell’appennino emiliano il giovane Guglielmo trascorre la sua infanzia e adolescenza. La sua curiosità per le materie scientifiche nasce sin dalla tenera età. Questa passione lo spinge a studiare duramente e ad impiegare tutti i suoi anni della giovinezza nella scoperta di nuove forme di comunicazione. La morte di Hertz, grande fisico tedesco, spinge il giovane Marconi, appena ventenne, a trarre ispirazione per i suoi studi sulle onde elettromagnetiche. Proprio nel 1895, tramite un’antenna trasmittente crea ad hoc da lui, vi è il primo segnale di telecomunicazione senza fili.

Questa fantastica scoperta lo porterà, due anni dopo, a depositare il brevetto e costituire “Marconi’s wireless Telegraph Companie“. La sua scoperta segnerà un grande cambiamento nel mondo tanto da ottenere sin da subito il primo salvataggio in mare di una nave dispersa grazie ad un appello via radio. Da quel momento un susseguirsi di comunicazioni senza fili si succedono nel tempo, soprattutto utilizzate per avvisare di un pericolo. La radio viene utilizzata molto, infatti, per segnalazioni di problematiche transatlantiche in navi. Nel 1905 si sposò con Beatrice O’Brien, dalla quale ebbe 4 figli, tre femmine (una morì dopo poche settimane) e un maschio. Nel 1909 vinse il Premio Nobel per la fisica grazie alla grande scoperta insieme ad altri italiani che vinsero il Premio Nobel.

Il tragico affondamento del Titanic ebbe un ruolo importante nella sua vita poiché grazie alla trasmissione imminente del disastro via radio si riuscirono a salvare centinaia di persone. Nel 1914 fu nominato Senatore dall’Italia e, successivamente, nel 1929, Marchese. Nel 1930, inoltre, viene nominato presidente della Real Accademia d’Italia, istituzione culturale di promozione dei saperi intellettuali. Si susseguono negli anni diversi riconoscimenti: insegnò per diversi anni all’Università di Roma, ma fu anche nominato dottore ad honoris causa presso l’Università di Bologna, Oxford e Cambridge. Morì il 20 Luglio del 1937 a Roma, a soli 63 anni, per una crisi cardiaca.

Le invenzioni di Guglielmo Marconi

Nel 1985, il giovane Marconi, ha le prime esperienze di segnali onde radio. Nella sua casa emiliana, infatti, crea e posizionata un’antenna trasmittente creando quindi le prime comunicazioni senza fili. Tale segnale, con distanza di arrivo fino a circa 2 km, corrisponde all’inizio di un’invenzione fondamentale per la storia del mondo: la radio.
Le stazioni radio vengono subito usate per trasmissioni transatlantiche su navi destinate a compiere lunghi viaggi. Tutto questo permetterà negli anni di affinare le distanze di comunicazioni, rendendole sempre più sicure ed efficaci anche a lontananza notevole. La radio ebbe un ruolo fondamentale durante il fascismo. Nel 1936, infatti, Benito Mussolini pronunciò il suo celebre discorso di propaganda all’impero fascista proprio tramite trasmissione radiofonica.

Dopo questa brillante invenzione, nel 1914, Marconi dedicò gran parte del suo tempo al perfezionamento degli apparecchi di radiotelefonia. Al contempo i suoi studi si indirizzarono verso un nuovo capitolo della fisica: l’uso delle microonde. Ed è proprio nei suoi ultimi anni di vita che Guglielmo Marconi si dedicò all’analisi di un’apparecchiatura in grado di rilevare la distanza di un determinato oggetto con l’impiego di onde in grado di rimbalzare da un apparecchio A ad uno B tramite un mezzo come l’antenna trasmittente. Il tempo di ritorno delle onde avrebbe stabilito la distanza dell’oggetto in questione. Si può dire che tali studi hanno poi gettato le basi per l’invenzione del radar, divenuto poi utilissimo nelle comunicazioni tra navi militari e stazioni a terra.