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Hitler diventa Führer: la vita e la storia del cancelliere tedesco

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Hitler diventerà il Fuhrer tedesco senza violare nessuna legge e ottenendo il consenso della popolazione.

Adolf Hitler, leader del partito nazista tedesco, da apolide senza fissa dimora quale era, riuscì senza violare una sola legge della Repubblica di Weimar a diventare il Fuhrer, rendendosi responsabile della morte di 6 milioni di ebrei e dello scoppio della seconda guerra mondiale.

Adolf Hitler: la vita

Adolf Hitler nasce in Austria nel paesino di Braunau am Inn il 20 aprile del 1889, il padre è un impiegato della dogana austriaca violento e alcolizzato, la madre una casalinga. Finite le scuole medie il giovane Hitler viene iscritto dal padre alla Realschule di Linz dove viene pesantemente influenzato sia da un suo professore sia da molte associazioni che promuovono il razzismo e l’antisemitismo, è qui infatti che impara a conoscere molti dei simboli che poi userà per il partito nazista.

Hitler non riuscirà mai a diplomarsi e quando compie 18 anni viene scartato alla visita militare per l’esercito austro-ungarico. A quel punto decide di rinunciare alla cittadinanza austriaca per richiedere quella tedesca che gli viene rifiutata, finisce quindi per essere dichiarato apolide e senza fissa dimora.

Adolf Hitler e la prima guerra mondiale

Nel 1914 la Germania dichiara guerra alla Russia e Hitler chiede ufficialmente di essere arruolato nell’esercito tedesco, la risposta non tarda ad arrivare e nonostante la sua posizione sociale di emarginato viene accettato nel corpo di fanteria. Durante la prima guerra mondiale in qualità di staffetta portaordini si distingue per disciplina e coraggio ricevendo anche due medaglie al valore, viene ferito 3 volte nell’arco di quattro anni e alla fine della guerra ottiene il grado di caporale.

La sconfitta della Germania getta Hitler nel più totale sconforto e tornato a Monaco di Baviera resta nell’esercito dove gli vengono affidati dei compiti da effettuare in abiti borghesi, deve infatti presenziare ad alcuni raduni di partiti estremisti e riferire alle autorità quello che ha sentito.

Adolf Hitler e la nascita del Partito Nazista

Grazie a questi compiti da confidente entra in contatto con il Partito Tedesco dei Lavoratori (DAP), e partecipa a diverse riunioni senza mai fare rapporto. Durante uno di questi incontri invece di ascoltare si alza in piedi e fa un discorso che riceve molti consensi e dopo qualche mese viene inserito nel direttivo del DAP. Alla fine del 1919 si congeda dall’esercito per dedicarsi esclusivamente alla politica nel DAP e dopo un anno ne diventa il leader. La sua carriera politica sarà brillante, tanto che successivamente Hitler diventerà Fuhrer.

Nel febbraio del 1920 cambia il nome del DAP in Partito Nazionale Socialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP) cioè il Partito Nazista, stabilendo che il simbolo del partito sarà la svastica e che gli iscritti debbano salutarsi tra di loro con il saluto romano. Il Partito Nazista appena nato era un piccolo partito estremista che faceva della pesante retorica contro i comunisti, i capitalisti, i socialisti e gli ebrei. Data la situazione economica post bellica della Germania il Partito Nazista grazie a questa politica di odio riesce ad ottenere un largo consenso tra la popolazione insoddisfatta ed esasperata dalla crisi economica, ma si tratta ancora di un piccolo partito con pochi iscritti.

Adolf Hitler: il colpo di Stato e la prigionia

Nel frattempo molti militari si ricordano di lui e Hitler comincia a stringere accordi con ex commilitoni e ufficiali dell’esercito delusi per aver perso la guerra, con loro nell’aprile del 1924 organizza un colpo di stato che data la scarsa preparazione fallisce. Al tentato golpe fu dato il nome di Putsch di Monaco e durante il processo Hitler utilizzò le udienze per fare propaganda al Partito Nazista. Pur condannato a cinque anni di prigione Hitler aveva raggiunto il suo scopo, era riuscito a far conoscere il suo piccolo partito a tutta la Germania, grazie alla stampa che aveva seguito il processo.

Senza saperlo si era conquistato molti ammiratori e stranamente venne liberato dopo aver scontato appena 9 mesi di reclusione, durante i quali scrisse il Mein Kampf, che ha uno scarso successo di vendite ma ottiene l’attenzione di molti militari e soprattutto dell’Associazione Thule, che da anni predicava l‘antisemitismo in modo semi segreto.

Adolf Hitler diventa il Fuhrer

Il fondatore dell’Associazione Thule era Dietrich Eckart un politico, drammaturgo e giornalista bavarese che decise di fare da mentore a Hitler, gli trovò una casa a Monaco e lo introdusse nella società e alle persone che contavano di più. Insieme i due capirono che l’antisemitismo non portava abbastanza voti e quindi virarono tutti gli attacchi del Partito Nazista contro la neonata Repubblica di Weimar, una mossa che risultò decisiva per le elezioni del 1930 nelle quali il Partito Nazista ottenne il 18% delle preferenze e conquistò 107 seggi in Parlamento, portando lo sconosciuto Partito Nazista ad essere il secondo partito più votato in Germania.

Nel 1932 erano previste le elezioni presidenziali e Hitler corse da solo contro Hindenburg il presidente in carica ottenendo il 35% dei consensi in ben due tornate elettorali. Una prova di forza che costrinse Hindenburg a sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni nella speranza di arginare il Partito Nazista. Ma ormai era troppo tardi il Partito Nazista era il primo partito della Germania e solo un anno più tardi il 30 gennaio del 1933 Adolf Hitler veniva nominato Cancelliere dallo stesso Hindenburg. Così Hitler diventa il Fuhrer di Germania. Successivamente, Hitler, ormai potente in tutta la Germania, si impegnerà ad iniziare la Seconda guerra Mondiale.