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George Orwell: i libri, la vita e le frasi celebri

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George Orwell è considerato uno dei maggiori autori di prosa in lingua inglese del XX secolo.

Nato Eric Arthur Blair e conosciuto con lo pseudonimo d’arte George Orwell, questo autore ha segnato in maniera indelebile la letteratura del Novecento ed ha prodotto opere le cui influenze risultano tuttora rilevanti al giorno d’oggi.

George Orwell: la vita dell’autore

George Orwell oltre che autore è stato un importante giornalista e opinionista politico, con un ruolo particolarmente attivo anche in campo sociale. Tutto ciò si ritrova nella sua opera, considerata una delle migliori di prosa in lingua inglese. Nato in India, è nel momento in cui Orwell ritorna in patria assieme alla famiglia che riuscirà a distinguersi per la sua brillante mente, che gli permetterà di accedere a borse di studio per studiare ad Eton.

Dopo aver militato nell’esercito, se ne allontano per l’atteggiamento imperialista che permeava ogni rango, avvicinandosi poi ai temi della guerra civile spagnola. Dopo aver scritto l’importante Omaggio alla Catalogna nel 1938, qualsiasi sua opera avrebbe avuto al proprio interno delle critiche contro ogni forma di totalitarismo, in particolare di sinistra. Dopo soli due anni dalla pubblicazione della sua opera maestra, nel 1950 Orwell si ammala di tubercolosi e in un ospedale di Londra muore a causa della rottura di un arteria polmonare, lasciando incompleto l’ultimo romanzo.

George Orwell: le opere

In concomitanza con la fine del secondo conflitto mondiale, viene pubblicato uno dei romanzi più famosi dell’autore: La fattoria degli animali. Si tratta di un racconto che sotto forma di allegoria dipinge una forte satira politica. Il romanzo avrà un discreto riscontro, ma non paragonabile a quello del suo successore, 1984. Questa è l’opera in assoluto più famosa di Orwell: un romanzo distopico che darà origine ad un vero e proprio filone.

1984 inverte le cifre dell’anno di pubblicazione (1948) per immaginare una storia che molti non avrebbero pensato arrivare a realizzarsi ma che per tantissimi aspetti assomiglia alla realtà di cui siamo stati e siamo testimoni. La storia tratteggiata da Orwell si dimostra profetica del regime sovietico al quale fa notevoli riferimenti, ma può essere applicata anche ad alcuni totalitarismi tuttora in vigore oggi.
In virtù della carriera trasversale che lo ha visto impegnato su più fronti, in particolar modo a collaborare con la BBC, Orwell non è stato un autore prolifico. Tuttavia le sue opere sono state così tanto di impatto: ad esempio, i chiari riferimenti all’Unione Sovietica hanno fatto sì che La fattoria degli animali venisse considerato un libro proibito in Russia. Vale la pena notare che George Orwell descrive la propria letteratura come antiutopica, poiché il futuro immaginato dallo scrittore è in realtà già in svolgimento, come testimoniato dalle parole di Orwell stesso.

Le frasi celebri in 1984

Una delle frasi più famose di 1984, detta dal protagonista Winston, potrebbe riassumersi con l’assunto che la capacità di controllare il passato permette di riuscire a controllare anche il futuro. Il tutto è reso ancor più amaro dalla constatazione che è proprio chi controlla il presente a poter decidere qual è il passato. Questo apparente paradosso temporale del potere riassume in maniera molto precisa l’idea del controllo totale della narrazione che avviene a cura del Grande Fratello, ossia lo Stato solo apparentemente amico, ma in realtà dittatoriale ed onnipresente.
Un’altra grande frase spesso citata, ossia “La menzogna diventa realtà e passa alla storia“, si riferisce al fatto che nel libro la storia si è fermata nel momento in cui il Grande Fratello ha assunto il potere e creato la propria struttura gerarchica. Dopodiché, tutti i fatti e le narrazioni altro non sono che pura propaganda Di fatto, la storia all’interno di 1984 altro non è che un palinsesto che può essere modificato a seconda delle necessità del Grande Fratello. Il protagonista Winston, attraverso una storia d’amore tragica, inizia un percorso di ribellione al Grande Fratello ma è in realtà un eroe già destinato ad incontrare quello che sarà il proprio destino finale. In definitiva, l’opera offre un triste commento di Orwell sul futuro dei totalitarismi e delle persone ad essi soggette.