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Luigi Cadorna: la biografia del generale e politico italiano

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Il generale Luigi Cadorna fu uno dei più autoritari esponenti dell'Arma che condusse l'Esercito italiano nella Prima Guerra Mondiale.

Luigi Cadorna fu un politico e un generale italiano. Partecipò alla guerra Mondiale e alla disfatta di Caporetto. Si distinse per il suo innato senso del dovere e per la sua autorevolezza. Ancora oggi viene ricordato come uno dei più valorosi esponenti dell’Arma italiana che ha contribuito a rendere memorabile la storia del nostro bel Paese.

Luigi Cadorna: la biografia

Generale e politico italiano è nato a Pallanza il 04 settembre 1850 ed è morto a Bordighera il 21 dicembre 1928. Di discendenza Militare, figlio del Conte Raffaele Cadorna, iniziò a seguire le orme del padre e fu presto indirizzato agli studi militari giovanissimo. Nel 1860 frequentò la scuola militare di Milano e cinque anni dopo all’Accademia reale di Torino, venendo nominato nel 1868 sottotenente dell’Arma Artiglieri.

Nel 1870 si arruola presso il 2° Reggimento di Artiglieria e partecipò, sotto il comando del padre, alle operazioni contro Roma. Divenne Capitano nel 1880. Gli venne affidato lo Stato Maggiore del corpo d’armata del Generale Pianell.
Nel 1889 si sposò con la figlia dei Marchesi di Genova, Maria Giovanna Balbi. Nel 1892 invece fu promosso Colonnello e gli fu affidato il primo incarico da Comandante del 10° reggimento bersaglieri, dove si mise in mostra il suo valore militare ed ebbe i riconoscimenti da parte dei suoi superiori. Nel 1896, lascio gli incarichi operativi e divenne Capo di Stato Maggiore distrettuale di Firenze, mentre nel 1898 fu promosso a Tenente generale.

La carriera del generale Cadorna

Continuò la sua carriera di esperto di pratiche militare ed ebbe numerosi altri incarichi fino a diventare Capo di Stato Maggiore nel 1914, poco prima dello scoppio della Grande Guerra fino alla disfatta di Caporetto. Colpevole di essere troppo offensivo e poco aperto a consigli esterni, ha continuato ad ordinare attacchi sulle linee offensive Austro-Ungarico che nel tempo ha indebolito l’Esercito Italiano (come Isonzo e Carso), pur ottenendo dei minimi risultati su alcuni fronti.

Nella Battaglia di Caporetto il nemico mise sotto pressione l’Esercito Italiano e lo costrinse alla ritirata fino alla linea del Piave. Per questa ritirata fu dichiarato responsabile totalmente (a nulla sono valse infatti le sue difese nel dire che alcuni reparti non si impegnarono come avrebbero dovuto) ed il 7 novembre 1917 fu sostituito dal Generale Armando Diaz, il quale poi ebbe il compito di concludere la Prima guerra Mondiale. Dal 1913 al 1928 fu senatore ma non aderì al fascismo, nonostante Mussolini lo avrebbe proclamato Maresciallo d’Italia.

Le tattiche di guerra del generale

Cadorna può vantare una carriera militare lunga e a volte controversa. Si è trovato spesso in contratto con il palazzo o con alcuni suoi collaboratori ma ha sempre saputo mantenere una sua linea. Le sue tattiche di guerra erano apprezzate, però qualcosa nella macchina bellica italiana è venuta a mancare. La preparazione alla Prima guerra Mondiale arrivò in ritardo, come se gli ordini impartiti venissero eseguiti in ritardo.

La sua testardaggine non non gli faceva accettare consigli; pensava infatti di avere piena consapevolezza di quel che stava accadendo al fronte e come detto, i suoi ordini di continuare ad attaccare, fecero indebolire il fronte. Ad Udine una piazza intitolata in suo ricordo ha cambiato nome in quanto è stato rilevato da indagini storiche che Cadorna non omaggiava i soldati sul fronte veneto e così gli furono dette parole di disprezzo.