> > Enrico Fermi: le scoperte e la biografia del fisico

Enrico Fermi: le scoperte e la biografia del fisico

enrico fermi scoperte

Enrico Fermi fu un grandissimo fisico italiano il cui prestigio è tuttora riconosciuto in tutto il mondo.

Enrico Fermi fu un fisico italiano e con le sue scoperte cambiò per sempre il mondo della fisica. Il suo lavoro è oggi riconosciuto in tutto il mondo e la sua memoria rimane impressa nei giovani che lo considerano un modello. Di seguito troverete tutto sulla biografia e le scoperte di Enrico Fermi.

Enrico Fermi: la biografia

Nacque a Roma il 29 Settembre 1901. La sua vita fino all’età di 3 anni era strettamente affidata ad una balia mentre a 6 anni incomincia la sua carriera scolastica. Fu iscritto ad una scuola elementare laica e per questo non ha mai ricevuto un’educazione religiosa. Questo lo spinse a supportare l’agnosticismo per tutta la vita che fu segnata da un evento in particolare che, per quanto orribile esso possa essere, gli ha dato quella motivazione in più a realizzarsi. L’evento in questione è la morte prematura del fratello Giulio, a cui Enrico Fermi era molto legato.

Egli sfruttò, per dire, questa situazione per canalizzare tutta la rabbia e lo sconforto che provava in quel momento nello studio, difatti concluse il liceo ginnasio Umberto un anno in anticipo. Ciò gli permise di dedicarsi ancor più alla matematica e alla fisica avendo molto più tempo libero. Nel 1918 si iscrisse all’Università di Pisa laureandosi quattro anni dopo, ovvero nel 1922. Da questo momento, grazie anche alle sua conoscenze linguistiche, viaggia prima Gottigen per migliorare la sua conoscenza riguardo la fisica quantistica e poi in Olanda, dove incontrò Albert Einstein, che fu un maestro di vita. Ottenne la cattedra di fisica teorica grazie a Orso Mario Corbino che ne fece istituire una per la prima volta in Italia. Siccome dimostrò anche qui la sua eccellenza in campo scientifico fu giudicato come un candidato per l’affermazione e gli sviluppi futuri della fisica teorica in Italia.

Nel 1929 iniziò il suo periodo più fiorente e sfruttò ciò per mettere insieme un gruppo di giovani ricercatori (I ragazzi di via Panisperna) che rappresentavano un connubio perfetto di fisici teorici e sperimentali che si stavano creando in quegli anni le cui scoperte furono poi di importanza fondamentale per il progresso scientifico. Ancora durante quest’anno, Enrico Fermi, avendo una reputazione molto alta, fu nominato membro reale dell’Accademia di Italia da Benito Mussolini, il che lo sorprese molto perché durante quegli anni di regresso mentale non era solito nominare un membro così giovane, per lo più in ambito scientifico. Enrico Fermi morì prematuramente il 29 novembre, all’età di 53 anni, nel 1954 a causa di un tumore allo stomaco a cui, sfortunatamente, non era ancora stata trovata una cura. Un gioco del destino perché dieci giorni dopo morì e fu seppellito nell’Oak Woods Cemetery, cimitero locale di Chicago.

Le scoperte di Enrico Fermi

Nel 1934, Enrico Fermi e i ragazzi di via Panisperna misero a punto senza volere la prima fissione nucleare artificiale di un atomo di Uranio, ovvero il processo per il cui un componente chimico pesante, in questo caso l’Uranio, si scinde in frammenti più piccoli sprigionando una grande quantità di energia e radioattività. Grazie a questa scoperta, a Enrico Fermi fu assegnato il premio Nobel per l’identificazione di nuovi elementi della radioattività e la scoperta delle reazioni nucleari mediante neutroni lenti.

Nel 1938, però, a causa dell’approvazione delle leggi razziali, questo gruppo che si era formato si disperse e la maggior parte di loro si trasferì. Un’altra scoperta di Enrico Fermi fu il decadimento beta, ovvero che l’emissione di un fotone è data dalla transizione di un neutrone in un protone, con la creazione di un elettrone e di un neutrino. Un’altra ancora fu fatta dopo il suo arrivo alla Columbia dove progettò insieme a Dunning e Booth il primo modello di pila nucleare. Così, nel 1942, fu costruita e messa in funzione la prima centrale nucleare a Chicago che non venne utilizzata solo per lo sviluppo tecnologico-scientifico, ma anche in ambito militare siccome fu realizzato il primo modello di ordigno nucleare.