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Repubblica Popolare Cinese: la storia del governo di Mao Zedong

bandiera repubblica popolare cinese

La vera storia dell'ascesa di Mao Zedong, leader del partito comunista, che porterà alla proclamazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949.

Nel 1945 dopo la fine della Seconda guerra mondiale e la resa del Giappone, la Cina è una delle potenze vincitrici del conflitto e il governo nazionalista del paese sembra rafforzarsi sempre di più. Tuttavia, nel giro di pochi anni, il Partito comunista cinese guidato da Mao Zedong (o Mao Tse-tung) riuscirà a prendere il potere e a instaurare la Repubblica Popolare Cinese.

Repubblica Popolare Cinese: la storia

Il governo nazionalista, rafforzato dalla vittoria della Seconda guerra mondiale, tentava di ristabilire l’antica sovranità nazionale cinese e di riconquistare i territori ceduti al Giappone, al termine del primo conflitto mondiale. Questo governo era fortemente filoccidentale e aveva stabilito accordi con USA e Gran Bretagna. Il suo peggior nemico era il Partito comunista cinese, con a capo Mao Zedong che, non accettando la solidarietà dimostrata ai paesi capitalisti, aveva occupato gran parte della Cina settentrionale fondando un vero e proprio stato parallelo, ispirato alla Russia di Stalin che era nel vivo della Guerra Fredda.

L’8 agosto del 1946 le truppe dell’Unione Sovietica penetrarono in Manciuria, territorio ancora in mano ai giapponesi, e liberarono la regione. Tutto il possente arsenale dei Giapponesi fu lasciato nelle mani del Partito comunista e di Mao che organizzò un forte esercito in grado di scontrarsi con il governo nazionalista. Così, già dai primi mesi del 1947, scoppiò una guerra civile interna che cambiò per sempre le sorti della Cina. Nel novembre del 1948 i comunisti riuscirono a sbaragliare più di trenta divisioni nazionaliste e cominciarono ad avanzare verso nord senza trovare ostacoli. Nel gennaio del 1949 conquistarono Pechino che capitolò senza opporre resistenza e il 24 aprile il Partito comunista conquistò Nanchino. Da quel momento nessuno riuscì più a fermare l’ascesa di Mao Zedong.

Il governo di Mao Zedong

L’1 ottobre del 1949 venne fondata la Repubblica Popolare Cinese, con capitale a Pechino, e con Mao Zedong come nuovo capo dello Stato. Nel 1958 Mao lanciò il “grande balzo in avanti”, un piano quinquennale per la crescita economica. In base a questo programma economico l’agricoltura cinese sarebbe stata collettivizzata. Iniziò così una vera e propria politica di sterminio. I proprietari terrieri, simbolo del capitalismo, furono sterminati e fu abolita la proprietà privata.

Si può parlare di un vero e proprio genocidio di decine di milioni di persone. Soltanto tra il 1958 e il 1961 si contano 30 milioni di vittime. Dal punto di vista culturale, la politica del partito comunista cinese fu un fallimento perché finì per distruggere gran parte del patrimonio e delle tradizioni della Cina. Nei suoi ultimi anni di vita, Mao Zedong, dovette lottare contro il morbo di Parkinson. Mao morì il 9 settembre 1976 e con lui il sogno della grande Repubblica Popolare Cinese così come se l’era sempre immaginata.