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Italo Calvino: i libri, le frasi e la biografia dello scrittore

Italo Calvino

Pensiero e opere di Italo Calvino sono sempre molto attuali, da quelle relative alla Resistenza a quelle dall'atmosfera più fiabesca.

Italo Calvino è stato uno degli scrittori di maggior rilievo del Novecento letterario. Ha scritto opere che hanno saputo dare un’interpretazione lucida e disincantata, spesso ironica, della società del suo tempo. Le sue sue riflessioni, di estrema attualità, affrontano domande di natura esistenziale, politica, filosofica e religiosa.

Ad esempio, spesso affronta temi come la lotta partigiana, lo straniamento dell’uomo nelle città, la speculazione edilizia, i problemi ambientali, la relazione tra il bene individuale e il bene collettivo e molto altro.

I libri di Italo Calvino

La produzione letteraria di Calvino si snoda lungo quasi quarant’anni: dall’immediato dopoguerra agli anni Ottanta. Nonostante nel tempo subisca numerose trasformazioni, i suoi ideali stilistici restano la concretezza, la precisione e la tendenza all’essenzialità.

La fase neorealistica

Le opere di Italo Calvino possono essere suddivise in diverse fasi, influenzate dagli eventi che accadevano intorno a lui e dalle correnti culturali del periodo. I primi lavori dello scrittore furono di tipo neorealista. Essi sono legati all’esperienze della Resistenza vissuta in prima persona e della guerra. Fanno parte di questa fase il romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno” e la raccolta di racconti “Ultimo viene il corvo”. Il primo viene pubblicato nel 1947 e ha come protagonista un bambino che viene coinvolto nel furto di una pistola dei nazisti. Una volta uscito di prigione, il ragazzo entra in una banda di partigiani. La seconda opera invece, del 1949, ha come tema dominante la Resistenza e la guerra.

La fase realistico-sociale e umoristico-fantastica

La seconda fase è composta dai capolavori degli anni ’50 e ’60 che prendono due strade differenti. Alcune opere rappresentano in maniera realistica la realtà italiana nel boom economico mentre le altre sono delle storie fiabesche. Possiamo ricordare, per questi due momenti, alcune opere di maggior successo come “Le nuvole di smog”, “La giornata di uno scrutatore” e la trilogia I nostri antenati composta da “Il cavaliere inesistente”, “Il visconte dimezzato” e “Il barone rampante”.

A cavallo tra le due strade si può collocare la raccolta di racconti più famosa di Calvino: “Marcolvaldo ovvero Le stagioni in città” del 1963. Quest’opera ha come protagonista appunto Marcovaldo che, insieme alla sua famiglia, è costretto ad abbandonare la campagna per trasferirsi in città. Qui l’uomo cerca di trovare e percepire in ogni momento stralci della natura che viene sempre sostituita da edifici e fabbriche. In questi racconti Calvino vuole mettere in evidenza lo spaesamento dell’uomo nella città e il suo senso di smarrimento tra tutto quel cemento.

I romanzi sperimentali

A partire dalla seconda metà degli anni Settanta per lo scrittore si apre una nuove fase che contiene i romanzi più noti. Queste opere vengono definite “sperimentali” in quanto hanno l’obiettivo di portare la letteratura verso nuove esperienze. Fanno parte di questo periodo “Il castello dei destini incrociati”, dove in un castello una serie di persone si raccontano storie attraverso l’utilizzo delle carte dei tarocchi; “Le città invisibili”, una raccolta di testi brevi; “Se una notte d’inverno un viaggiatore” e infine “Palomar”.

Le frasi celebri dello scrittore

Oltre a tutte queste opere, Calvino ci ha lasciato in eredità importanti frasi e citazioni divenute celebri ed importanti, che fanno riflettere su diversi temi. Ad esempio, lo “scoiattolo della penna”, come venne definito da Cesare Pavese, cercava di individuare la missione dell’essere umano nel corso della sua esistenza così: “L’uomo porta dentro di sé le sue paure bambine per tutta la vita. Arrivare a non avere più paura, questa è la meta ultima dell’uomo”.

Oppure , l’intellettuale italiano si è spesso dedicato al tema della follia, che compare in diversi racconti. In questo modo, Calvino spiega la figura del matto: “Matto forse non lo si può dire: è soltanto uno che c’è ma non sa d’esserci.”

Italo Calvino: la biografia in breve

Italo Calvino nasce a Santiago de Las Vegas a Cuba nel 1923 da una famiglia di scienziati nel campo della botanica. Dopo appena due anni il padre decide di ritornare in Italia, a Sanremo per dirigere una stazione di floricoltura. Si manifesta molto presto in Calvino la passione per la lettura e importante per la sua formazione sono i fumetti del “Corriere dei Piccoli” e la passione per il cinema americano.

Nel 1943 Italo si mostra renitente alla chiamata alle armi per la Repubblica di Salò e sceglie la clandestinità. Si unisce così ai partigiani della Seconda Brigata Garibaldi in Liguria, non prima di aver rischiato la fucilazione e la galera. Lo scrittore visitò molte città del mondo, che lo aiutarono a scrivere i suoi libri e i suoi racconti. Nel 1985, all’età di 63 anni, Italo Calvino muore a Roma.