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Marco Simoncelli: la biografia, l'incidente e la morte del pilota

Marco Simoncelli

Il 23 Ottobre 2011 moriva Marco Simoncelli, promettente pilota italiano di MotoGP ricordato anche per il suo sorriso e il suo perenne buonumore.

Marco Simoncelli è stato un pilota motociclistico italiano. Il 23 Ottobre del 2011 un incidente mortale sul circuito di Sepang ha stroncato sul nascere la sua promettente carriera.

La biografia di Marco Simoncelli

Marco nasce a Rimini, precisamente a Cattolica il 20 Gennaio del 1987. Nel territorio romagnolo viene accudito dal padre Paolo e dalla madre Rossella. Non era figlio unico: aveva una sorella più piccola dalla quale lo separava soltanto un anno di differenza. Nella città natia frequenta la scuola e lavora assieme ai genitori nella gelateria di famiglia, dove impara a comunicare con le persone e a rispettare ed eseguire il proprio dovere.

La vita di Simoncelli è stata un continuo alternarsi di scuola, lavoro in gelateria, e la sua immensa passione: le moto da corsa. Tale passione gli venne trasmessa dal padre, grande appassionato di moto e di MotoGp, che regalò al figlio la sua prima mini-moto all’età di 4 anni. Nonostante la sua giovane età, Marco inizia presto a prendere confidenza con le mini-moto, e impara a correre nel giardino di casa sotto la sorveglianza del padre. Marco Simoncelli continua a coltivare l’amore per le corse, tant’è che a soli 16 anni vince fieramente il campionato mondiale della classe 125cc.

A 22 anni riconferma le sue straordinarie abilità di guida, diventando campione del mondo della classe 250cc. Inevitabilmente, due anni dopo essere diventato campione del mondo, viene contattato dalla MotoGp, che gli offre la possibilità di fare il salto tanto desiderato nella sua carriera motociclistica. Inizierà così a gareggiare in pista in sella alla Honda, vicino al più esperto Marco Melandri. Completato il Motomondiale riesce a piazzarsi all’ottavo posto globale, classificandosi però al primo posto in Repubblica Ceca.

Il terribile incidente e la morte di Simoncelli

Marco Simoncelli morì il 23 Ottobre 2011 in seguito a un gravissimo incidente durante una gara sul Sepang International Circuit, a soli 24 anni. La corsa in questione era il Gran Prix di Malesia, dove erano presenti i migliori motociclisti, tra cui anche Valentino Rossi.

Analizzando la dinamica dell’incidente si riesce chiaramente a osservare la Honda di Marco che perde aderenza e inizia a sbandare. Il pilota prova disperatamente a mantenere il controllo, ma è tutto inutile. Nonostante il sangue freddo di Simoncelli, la moto continua a sbandare portandolo a tagliare la pista in orizzontale. I piloti che sopraggiungono a enorme velocità, Valentino Rossi e Colin Edwards, non riescono ad evitarlo.

Nello scontro, il pilota americano Edwards finisce nell’erba mentre Rossi riesce a rimanere in piedi. Purtroppo Marco, investito dalle due moto, subisce gravissime lesioni alla testa e al torace. Queste, nonostante i rapidi soccorsi dei medici, ne causano la morte.

Le spiegazioni del malfunzionamento

Moltissime sono state le indagini svolte sulla morte di Simoncelli, giovane talento del mondo delle corse. L’obiettivo era trovare una spiegazione al comportamento anomalo della moto che, durante quella curva, gli costò la vita. Stando ai risultati delle indagini, un probabile elemento che ha provocato il terribile incidente sarebbe la trazione della moto, che sembrerebbe aver interpretato male la scivolata iniziale della moto.

Il sistema elettronico della motocicletta, infatti, potrebbe aver valutato la scivolata della ruota anteriore come un difetto di funzionamento, in quanto la moto sarebbe dovuta cadere subito. Il tentativo di correggere questa anomalia da parte della trazione elettronica Honda ha fatto sì che la moto continuasse a seguire la velocità e l’andamento dell’asfalto. Tuttavia, il sistema non avrebbe tenuto in conto anche l’inclinazione del veicolo, portandolo inevitabilmente a tagliare la pista agli altri piloti.

Nonostante la sua breve carriera motociclista, Marco Simoncelli viene ricordato tutt’oggi come uno dei più giovani e talentuosi piloti che la MotoGP abbia mai avuto.