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Carlo Collodi: biografia, opere e frasi celebri dello scrittore

Carlo Collodi

Carlo Collodi deve la sua fama alla vicenda di Pinocchio, ma fu uno scrittore prolifico pienamente inserito nella mediazione editoriale ottocentesca.

Carlo Collodi è stato uno scrittore e giornalista italiano dell’Ottocento. La sua fama è dovuta particolarmente al romanzo “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino“, la cui prima edizione fu pubblicata a puntate su “Il Giornale dei Bambini” a partire dal luglio 1881.

La biografia di Carlo Collodi

Carlo Collodi nasce il 4 Novembre del 1826 a Firenze. La sua famiglia è composta, oltre che dalla madre e dal padre, anche da altri dieci fratelli, di cui sei però muoiono sfortunatamente in giovane età. La madre Angelina Orzali lavora come cameriera per il grande casato Venturi, nonostante sia diplomata come maestra elementare. Il padre, Domenico Lorenzini, è un uomo debole di carattere e fragile di salute ed è il cuoco della famiglia Ginori. I due decidono di affidare l’istruzione del giovane Carlo alla Chiesa, iscrivendolo al Seminario di Val d’Elsa.

Carlo Collodi si distingue subito per il suo comportamento molto vivace e agitato, tendente sempre alla ribellione sia verso i genitori che verso i maestri scolastici. Una volta finiti gli studi ecclesiastici imposti dalla famiglia, intraprende la carriera di giornalista, descrivendo anche le rivolte risorgimentali avvenute tra il 1848 e il 1849. Nella descrizione della società toscana dell’epoca include anche tutti gli aspetti spiritosi e bizzarri della vita. Racconta così anche dei famosi caffè illuministi, che hanno dato il via, partendo da discorsi quasi comici, a rivoluzioni linguistiche e letterarie.

La carriera da scrittore

L’attenta osservazione di Collodi per la società del tempo si farà chiaramente notare nel suo più grande capolavoro: Pinocchio, che ha di recente ispirato l’opera cinematografica di Matteo Garrone. Si tratta di un’opera caratterizzata da storie contenenti sia importanti aspetti della vita, che usanze bizzarre in voga all’epoca. Collodi, continuamente stimolato dagli eventi della società e dalle sue personali esperienze di vita quotidiana, comincia a scrivere molto intensamente. In questo modo allena e mette costantemente alla prova la sua capacità di dar vita a un’opera dal nulla.

Testimonianze sempre viventi della sua grandissima capacità da scrittore sono anche i famosi romanzi “Da Firenze a Livorno” o ” Un romanzo in vapore”, pubblicati intorno al 1856. In queste opere viene evidenziata in maniera interessante la grande innovazione portata dalla ferrovia. Dopo un’intera vita passata ad arricchire la propria cultura e a scrivere opere letterarie divenute famose, Collodi muore in circostanze tutt’oggi sconosciute a Firenze, il 26 Ottobre del 1890.

Carlo Collodi: le opere oltre a Pinocchio

Seppur Collodi sia noto principalmente per “Pinocchio”, la sua più grande opera che non necessita descrizioni, è anche autore di molti altri capolavori della letteratura. Tra questi ricordiamo:

  • Gli amici di casa, 1856: opera drammatica, divisa in due parti, ispirata alle vicende realmente accadute alla famiglia Pucci. Per questo motivo fu pubblicata solo dopo una revisione che non lasciasse intendere la fonte d’ispirazione;
  • Un romanzo in vapore, 1856: piccolo libro tascabile, ideato inizialmente come guida per i viaggiatori, in cui vengono alternate informazioni utili per i viaggiatori a racconti caotici di esperienze vissute viaggiando. Collodi pubblicò il romanzo in concomitanza con l’inaugurazione alla linea ferroviaria che serviva a collegare Firenze con Livorno;
  • I racconti delle fate, 1876: prima opera destinata a un pubblico di lettori giovanile, trattandosi infatti di traduzioni svolte da Collodi per un fornitore di testi scolastici dell’epoca. I volumi sono interamente scritti in toscano, in quando ideati espressamente per essere adoperati nelle scuole toscane;
  • Storie Allegre, 1887: raccolta che comprende sia storie di fantasia che avvenimenti reali, destinata anch’essa a un pubblico giovanile. Molte recensioni dell’epoca riguardanti quest’opera definirono Collodi come uno dei migliori autori per bambini, capace di scrivere importanti racconti di vita utilizzando uno stile semplice e alla portata di tutti.

Le frasi celebri di Carlo Collodi

Come accennato in precedenza, ogni opera di Collodi include sempre importanti lezioni di vita, facilmente individuabili anche in semplici frasi, che hanno contribuito a rendere famoso il brillante autore. Ne ricordiamo alcune:

Si sa: in questo mondo bisogna tutti aiutarsi l’uno coll’altro.

A mio credere – disse il corvo – il burattino è bell’e morto; ma se per disgrazia non fosse morto, allora sarebbe indizio sicuro che è sempre vivo.

I veri poveri, in questo mondo, meritevoli di assistenza e di compassione, non sono altro che quelli che, per ragione d’età o di malattia, si trovano condannati a non potersi più guadagnare il pane col lavoro delle proprie mani. Tutti gli altri hanno l’obbligo di lavorare: e se non lavorano e patiscono fame, tanto peggio per loro.

Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per il solito, o sono matti o imbroglioni!

In questo mondo, quando si può, bisogna mostrarsi cortesi con tutti, se vogliamo esser ricambiati con pari cortesia nei giorni del bisogno.

La miseria, quando è miseria davvero, la intendono tutti: anche i ragazzi.