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Hacker, presidente Copasir: "L'Italia è sotto attacco. Una vendetta dei russi per il nostro impegno"

Adolfo Urso

Adolfo Urso, presidente del Copasir, non è sorpreso dall'attacco hacker subito dai siti del Senato, del ministero della Difesa e dell'Iss.

Il presidente del Copasir, Adolfo Urso, non si è sorpreso per l’attività di hackeraggio subito dai siti del Senato, del ministero della Difesa e dell’Iss e pensa che l’Italia sia sotto attacco.

Hacker, presidente Copasir: “La Russia è il Paese più attrezzato per la guerra cybernetica”

Adolfo Urso, presidente del Copasir, non è sorpreso per l’attacco hacker subito dai siti del Senato, del ministero della Difesa e dell’Iss, tanto che la sua prima relazione presentata al Parlamento riguardava proprio la cybersicurezza. “Più volte, nelle scorse settimane, anche negli interventi in Parlamento, avevamo rilevato come la Russia fosse il Paese più attrezzato per la guerra cybernetica” ha dichiarato. “È difficile interpretare i messaggi sempre che vi siano. In ogni caso mi appare emblematico: Parlamento, Difesa, Sanità. Cioè democrazia, sicurezza, salute. La pandemia è stata l’occasione in cui quei sistemi autoritari hanno utilizzato la rete per farci credere che i loro vaccini fossero i migliori al mondo” ha dichiarato il presidente in un’intervista per Il Giornale. Secondo Urso lo scopo degli hacker filorussi è quello di far capire che l’Italia è vulnerabile e che è possibile colpirla. 

Presidente Copasir: “Siamo vulnerabili”

Il presidente del Copasir ha spiegato che hanno colpito l’Italia ma anche la Germania e la Polonia. “Siamo vulnerabili, ma, in realtà, sotto nostro impulso sono state realizzati molto interventi: l’estensione della golden power alle tlc, il perimetro di sicurezza nazionale cibernetico, l’agenzia per la cybersicurezza nazionale, giunta con estremo ritardo solo nel mese di giugno” ha spiegato. “La strategia nazionale sulla sicurezza cyber e il cloud nazionale della Pubblica amministrazione, per cui è in atto una gara. C’è, poi, anche la diversificazione dei prodotti di sicurezza informatica, prevista nel decreto Ucraina, per liberarci dei sistemi antivirus forniti da paesi che praticano la guerra cibernetica. Serve una rete unica a controllo pubblico così come una politica strategica sui cavi marittimi e terresti. Dobbiamo, infine, puntare all’autonomia strategica europea e quindi anche italiana nel campo dell’economia digitale. L’Europa va rifondata su tre pilastri: Difesa, Energia e Digitale” ha aggiunto Adolfo Urso, parlando delle misure per la cybersicurezza nazionale. 

Adolfo Urso: “La guerra cybernetica può avere danni molto vasti”

Adolfo Urso ha parlato della guerra cybernetica su vasta scala, che potrebbe avere degli effetti pesanti nel medio-breve periodo. “Può avere danni diretti e collaterali molto vasti. Quando diciamo che la cyber è un nuovo dominio bellico, significa che in caso di attacco statuale su vasta scala si può attivare l’art.5 della NATO sulla mutua difesa” ha spiegato. Il Copasir ha sentito l’ad Rai Carlo Fuortes e a tal proposito è stato chiesto a Urso se la libertà d’informazione in Italia può essere a rischio. “La macchina della disinformazione russa è in atto ormai da anni e passa anche attraverso la Rete, con la fabbrica dei troll e delle fake news, le campagne social pianificate dalla intelligence, certo anche lo spionaggio e il reclutamento. Procede di pari passo con la guerra cyber che spesso serve anche ad esfiltrare dati e informazioni. Obbiettivo chiaro: penetrare, condizionare, sottomettere le democrazie occidentali. Proprio per questo dobbiamo tutelare la libertà di informazione e il pluralismo, che sono a fondamento delle nostre democrazie da ogni condizionamento esterno. È qui il discrimine tra noi e loro” ha spiegato il presidente.