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H. H. Holmes: la storia del primo serial killer degli USA

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Un serial killer spietato da cui sono nate inquietanti opere letterarie e cinematografiche

Henry Howard Holmes, è famoso per essere stato un serial killer attivo dalla seconda metà del 1800. Nacque nel New Hampshire il 16 maggio del 1861. Viene riconosciuto, dai criminologi, come uno degli assassini più spietati e letali oltre ad essere considerato l’omicida più folle e depravato di tutto l’Ottocento. Secondo le stime avrebbe ucciso oltre 200 persone, di tutte le età e sesso.

H. H. Holmes, il passato

Holmes ebbe un’infanzia piuttosto difficile, come la maggior parte dei serial killer. Il padre è ricordato come un uomo violento e dipendente dall’alcool. Come se non bastasse Holmes era anche vittima di bullismo a scuola e il motivo era perché i compagni erano invidiosi dei suoi buoni risultati. Quando fu arrestato, in uno dei suoi tanti interrogatori, raccontò un evento molto particolare. I bulli della scuola una volta lo costrinsero a toccare il cranio di uno scheletro. Quell’evento traumatico cambiò per sempre la sua personalità. I danni che fece durante la sua vita non possono sicuramente essere attribuiti a questo singolo evento, la sua vita in generale non era molto serena. Il padre picchiava la madre e il clima in casa era opprimente. Con il tempo cominciò a provare piacere nel torturare gli animali randagi. Si divertiva a vivisezionarli e sognava di diventare un dottore.

Età adulta

Diventato adulto fu espulso dalla scuola per una frode da lui commessa. Da quel momento decise di trasferirsi a Chicago. Poco dopo il trasferimento Holmes commise il suo primo omicidio. Il movente era legato ad una questione di profitto e, così, decise di avvelenare una donna. Poco dopo venne a conoscenza di annuncio pubblicato da una donna anziana che cercava un aiutante per la sua farmacia. Holmes non esitò a rispondere: si presentò a casa della donna alla quale si propose anche come aiutante per curare il marito che era molto malato. La benevolenza di Holmes però era solo di facciata, perciò, col pretesto di aiutarlo uccise l’uomo avvelenandolo. A questo punto, con il marito fuori dai giochi, Holmes propose alla donna di cedergli l’attività della farmacia in gestione in cambio di un profitto mensile. La povera donna non ottenne mai il denaro da lui promesso e poco dopo sparì anche lei, diventando così la terza vittima ufficiale di Holmes.

Holmes e il suo castello

Grazie ad alcune frodi assicurative e i soldi ricavati Holmes fece costruire un edificio enorme che comprendeva tre piani. Questo veniva da lui utilizzato come abitazione, farmacia, negozio e hotel. Holmes, infatti, per ricavare sempre più denaro affittava le stanze del suo edificio. La struttura era talmente grande che veniva chiamata il Castello.

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Holmes era un uomo piuttosto furbo, ingegnoso e intelligente. Questo purtroppo peggiorò di gran lunga la sua ferocia. Gli venne in mente di fare alcune modifiche al suo edificio così da trasformarlo in un vero labirinto e in una vera e propria trappola mortale. Chiunque vi si addentrasse era spacciato. Le stanze erano tutte collegate tra di loro grazie ad alcuni passaggi segreti, muri scorrevoli, spioncini, porte blindate, stanze segrete, camere insonorizzate, scale e corridoi che finivano tutte contro ad un muro.

Vi erano anche botole sul pavimento che si aprivano a comando e facevano scivolare la vittima in cantina. In quella cantina vi era allocata un’enorme piscina colma di acido. Questa serviva ad Holmes per immergere i corpi o i cadaveri dei malcapitati. Il Castello era una vera e propria macchina di tortura. Le stanze, inoltre, erano dotate di gas mortale che poteva essere attivato da Holmes in qualsiasi momento. Le porte potevano anche essere bloccate dall’esterno in modo tale che nessuno potesse scappare. Una delle stanze segrete era infine un vero e proprio forno crematorio.

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Le vittime del Castello

Tra il 1892 e il 1894 un gran numero di clienti, bambini, visitatori, garzoni, conoscenti, fidanzate e complici di Holmes morirono all’interno del Castello. Il suo modus operandi era quasi un rituale. Solitamente affittava una camera, intrappolava le vittime, godeva della loro sofferenza e dopo le uccideva con il gas. Certe volte incendiava il gas così da carbonizzarli. Il corpo poi veniva recuperato e utilizzato in vari modi. Alcune volte li eviscerava e li scarnificava con lo scopo di vendere lo scheletro alle università. Altre volte scioglieva completamente i corpi nella piscina con l’acido. Oppure utilizzava i cadaveri come cavie per dissezioni ed esperimenti, ovviamente, senza finalità scientifiche. Nonostante morissero molte persone nella zona nessuno aveva però sospetti. Holmes agì per anni indisturbato.

L’arresto

Holmes fu arrestato a Boston il 17 novembre 1894 nel momento in cui si stava per imbarcare per l’Europa. Fino a quel momento non fu mai fermato per i suoi continui spostamenti e cambi d’identità. In carcere, inizialmente, fu dichiarato colpevole di 4 omicidi. Successivamente arrivò a confessare circa 27 omicidi ma erano ancora molto lontani dal numero reale. La polizia decise di controllare i resti del castello, che fu misteriosamente incendiato. Dopo un’accurata ispezione la polizia trovò gli scheletri di ben 150 persone. Le sue vittime però furono molte di più, anche se non si potè accertare. Tanti erano stati infatti sciolti nell’acido, venduti o fatti sparire in altri modi. Holmes confessò altri omicidi all’interno della sua autobiografia.

Il numero arrivò a circa 133 anche se la polizia era fermamente convinta che le vittime fossero state più di 200. Nel 1895 iniziò e finì il processo contro di lui, venne dichiarato colpevole di solo 9 degli omicidi e di molte frodi assicurative. La pena prevista per lui era la morte. Henry Howard Holmes morì per impiccagione la mattina del 7 maggio 1896, aveva solo 35 anni. Fino all’ultimo respiro volle essere chiamato dottor Holmes. La sua morte fu lenta e dolorosa e durò circa quindici minuti. Il cappio costruitogli non fu preparato nel modo più adeguato. Oggi il suo corpo si trova nell’Holy Cross Cemetery.

La sua storia inolte ispirò alcune opere letterarie, film e la quinta stagione della famosa serie tv American Horror Story.