Redazione Notizie.it Il procuratore aggiunto di Pescara rivela che l’ipotermia non è stata il fattore principale della morte delle vittime di Rigopiano
Cristina Tedeschini, procuratore aggiunto di Pescara, in un incontro congiunto con la stampa per dare un quadro generale della situazione delle morti di Rigopiano, ha affermato che “non ci sono casi in cui la causa esclusiva è l’ipotermia” e che “I primi sei accertamenti autoptici che sono stati acquisti hanno dinamiche di decesso diverse l’una dall’altra”. Insomma il freddo non ha agito come fattore unico e principale nella loro disgrazia.
Il procuratore ha inoltre svelato altri dettagli sulla loro tragica fine: “In alcuni casi, ci sono state morti immediate per schiacciamento, in altri casi ci sono stati decessi meno immediati con concorrenza di cause: schiacciamento, ipotermia e asfissia“. Una serie di concause che hanno impedito ai clienti della struttura di sopravvivere fino all’arrivo dei soccorsi.
Un caso è stato anche innescato dall’errore di chi avrebbe dovuto mobilitare i soccorsi dopo il primo avviso: “Le telefonate registrate sono state acquisite, io le ho ascoltate e mi sembra evidente – dice Cristina Tedeschini – che ci siano state incomprensioni relative alle richieste di aiuto lanciate da Giampiero Parete e Quintino Marcella il 18 gennaio”. Una vera e propria polemica nella polemica.
Il procuratore ha anche parlato delle autorizzazioni per la presenza dell’Hotel Rigopiano in quella zona, le quali, sulla base delle informazioni di cui è entrata in possesso, erano presenti. Per ora le persone che sono riuscite a salvarsi da questa enorme tragedia sono 11: 2 di esse si trovavano all’esterno dell’albergo nel momento in cui la neve ha sommerso la struttura, le altre 9 invece sono state salvate dai vigili del fuoco.
