Martina Toma La strage dell’Hotel Rigopiano si è portata via 29 persone, tutte in vacanza o lavoratori della struttura. Altri sono sopravvisuti e ne raccontano l’orrore.
Dopo aver finito di estrarre i corpi, i soccorritori hanno condiviso il loro dolore alle telecamere della televisione e ai giornalisti, senza risparmiare i dettagli più macabri (e tristi). Uno in particolare attira l’attenzione, sembra quasi la descrizione di un quadro del periodo Romantico.
Due persone, infatti, sono state trovate dentro un caminetto, incastrate tra i detriti. Vi sono finiti a causa dell’impatto subito contro la neve che, massiccia, cadeva rovinosamente sulla struttura dell’hotel. Secondo le ricostruzini degli esperti, quest’ultima pesava come 4mila tir a pieno carico. Putroppo i due sono irriconoscibili, sfigurati dall’urto.
Ora è tutto nelle mani della pm Cristina Tedeschini, a capo dell’indagine che andrà a stabilire i ritardi eventuali dei soccorsi che potrebbero aver causato la morte per assideramento di alcune vittime. Le altre sono morte per schiacciamento, spavento, o sul colpo.
In ogni caso tutte morti orribili che devono far riflettere sullo stato attuale delle costruzioni edilizie in Italia.
