> > Fini Il Re senza castello

Fini Il Re senza castello

default featured image 3 1200x900

ROMA - Gianfranco Fini e’ l’uomo politico solitario dalle promesse mancate, il re senza castello e senza cavalieri al suo seguito. L'annuncio delle dimissioni in diretta, alzandosi in piedi contro l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e la vicenda della casa ...

fini1

ROMA – Gianfranco Fini e’ l’uomo politico solitario dalle promesse mancate, il re senza
castello e senza cavalieri al suo seguito. L’annuncio delle dimissioni in diretta, alzandosi in
piedi contro l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e la vicenda della casa di
Montecarlo sono solo dei piccoli dettagli, del lungo percorso politico pieno di contraddizioni
e mancanze di Fini. La tenacia,dobbiamo riconoscerlo è tanta, soprattutto quella di non
abbandonare la poltrona su cui è seduto alla Camera. Il re delle promesse mancate, dei
volta gabbana, dei cambi di schieramento, ideologia e di regine.
Gianfranco Fini è il re in assoluto della rappresentazione politica italiana. Ha distrutto il
partito di Alleanza Nazionale, creato Futuro e Libertà dichiarando pubblicamente il 28
febbraio 2011: “ Se Futuro e Libertà fallisce lascio la politica”. e nonostante i sondaggi lo
danno all’1%, sorpassato dalla Destra di Storace, nonostante la sua ammissione di
fallimento: “Abbiamo dimostrato la nostra marginalità e in certi casi ininfluenza”,e senza
dimenticare la promessa fatta a Michele Santoro. “Io sono pronto a dimettermi nello stesso
momento in cui lo farà Berlusconi” è ancora lì.
Lo vediamo ancora, quando lo vediamo, seduto sulla poltrona, ancora più illegittima dei
suoi amati colleghi del Governo Tecnico, che gli permettono ancora di sedere. Il resto del
tempo lo trascorre cercando casa, bussando alla porta del Pdl, dopo la lunga guerra, gli
attacchi e i grandi tradimenti per chiedere permesso di domicilio e aprire a sua detta una
pagina nuova per tutti i moderati italiani. Il figliol prodigo sfortunatamente ha ricevuto la
porta in faccia dall’ex Guardasigilli Angelino Alfano e ha dichiarato che era un favore che
avrebbe fatto agli italiani la sua candidatura a premier dei moderati, considerando la
mancanza di quid di Alfano nel non capirlo, ma in realtà sta accadendo ciò che
preannunciò Silvio Berlusconi quando gli rispose ai suoi attacchi pubblici. “Vorresti essere
me?” Senza casa, senza alleati, senza cavalieri e regine, rischia di rimanere fuori dai
giochi politici e dalla scena danzante, ma ecco apparirgli all’orizzonte una luce ad
illuminargli la sua nuova strada verso la casa, con le stesse comode poltrone, la Lista Italia
con gli irriducibili tre, Casini, Montezemolo e Monti.
Ai microfoni di Radio Anch’io, Fini ha dichiarato: “Da grande farò quello che decideranno
gli elettori: ma sto lavorando per rendere possibile la nascita di una Lista per l’Italia. Credo
che non si debba archiviare l’esperienza di Monti e speriamo di rappresentare nella
competizione politica una seria alternativa per coloro che non vogliono votare a sinistra e
che non si fidano del Pdl”. E riguardo a Montezemolo ha aggiunto: “Esiste una significativa
convergenza, bisognerà aspettare di sentire le sue parole, ma sono convinto condivida e
converga sulla necessità per il Paese di portare avanti con un governo politico l’agenda
Monti e non fare a meno di una personalità come Mario Monti”.
Il puer, in attesa di decidere cosa fare da grande, non promette nulla questa volta, forse è
troppo impegnato a unire gli irriducibili tre, Monti,Casini,e Montezemolo, nella luce
dell’orizzonte di Lista Italia, per una nuova pagina drammatica di politica italiana.