Ilaria Minucci L’icona del wrestling di fine anni ’80 e inizio anni ’90, Hulk Hogan, sta vivendo il suo dramma personale: presto, infatti, potrebbe non riuscire più a camminare. A rivelarlo è stato Kurt Angle, amico di Hogan.
Hulk Hogan, il dramma del leggendario wrestler: “Non sente più le gambe”
Terry Gene Bollea, vero nome del wrestler Hulk Hogan, è alle prese con uno dei più difficili momenti della sua vita. “Non sente più le gambe”, ha raccontato l’ex collega e amico del wrestler, Kurt Angle. La rivelazione su Hogan, 69 anni, è stata pronunciata durante un podcast rilasciato nella giornata di domenica 29 gennaio.
Alla luce delle ultime informazioni diffuse, è noto che il mitico Hulk abbia recentemente dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico alla schiena dal quale è uscito devastato.
La confessione sulla probabile impossibilità di tornare a camminare è stata fatta a Angle durante un evento della Wwe. “Hulk ha i nervi dalla parte inferiore del corpo tagliati. Non riesce a sentire la parte inferiore del corpo”, ha detto l’amico del wrestler più famoso del mondo. E ha aggiunto: “Pensavo stesse usando il bastone perché aveva dolore alla schiena. Non ha alcun dolore. Non ha proprio niente. Non può sentire niente. Mi dispiace davvero per Hogan. Ha messo il suo cuore e la sua anima nel business e questo lo ha divorato”.
Carriera e interventi
Dagli Stati Uniti all’Italia, Hogan è stato un’icona del wrestling in tutto il mondo. Il look eccentrico sempre sfoggiato sul ring lo ha reso famoso al grande pubblico e la sua notorietà ha contribuito alla crescita del marchio Wwe.
Per quanto riguarda la sua carriera, appena due anni fa, la figlia del wrestler, Brooke, aveva raccontato delle 25 operazioni alle quali il padre si era dovuto sottoporre. La questione, poi, era stata chiarita dal diretto interessato. “Le mie ginocchia sono finte, i fianchi sono finti, la schiena è piena di metallo e parte della mia faccia è piena di metallo”, aveva spiegato Hogan.
A questo, ora, si aggiunge il rischio di non poter più camminare.
