Il boia fallisce. Di Nuovo. Per la seconda volta in meno di due mesi, in Alabama si verificano problemi con l’esecuzione della pena di morte. I tecnici della camera della morte hanno avuto difficoltà a trovare le vene del condannato, al punto che i responsabili della prigione si sono trovati costretti a decretare la sospensione dell’iniezione letale, perché sarebbe scaduto di lì a poco il mandato con l’autorizzazione (non c’era sufficiente tempo per uccidere il condannato prima della mezzanotte).
Il detenuto e la Corte Suprema
Decisione presa per necessità, contro la volotà espressa dalla Corte Suprema, che aveva respinto categoricamente i ricorsi degli avvocati per fermare l’esecuzione di Kenneth Eugene Smith, legato per quasi due ore sul lettino della camera della morte. Ma è ancora vivo. Ogni tentantivo di trovare la vena è stato vano.
Pena di morte negli USA
Nonostante si stiano verificando con frequenza difficoltà legate all’iniezione del veleno, la pena di morte negli Stati Uniti continua a essere praticata con regolarità, senza riserve. Due giorni fa, in Texas, è stato giustiziato un uomo per l’omicidio della sua ex fidanzata e del suo bambino: il condannato aveva un problema alle articolazioni che gli impediva di stendere completamente il braccio, ma l’esecuzione è avvenuta ugualmente.