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I penalisti tornano a chiedere la separazione delle carriere

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Roma, 24 giu. (askanews) - L'Unione delle Camere Penali scende in piazza e davanti al "palazzaccio" di Roma, sede della Corte suprema di Cassazione, torna a chiedere la separazione delle carriere nella magistratura. Il presidente Gian Domenico Caiazza spiega così il senso dell'iniziativa: "Il no...

Roma, 24 giu. (askanews) – L’Unione delle Camere Penali scende in piazza e davanti al “palazzaccio” di Roma, sede della Corte suprema di Cassazione, torna a chiedere la separazione delle carriere nella magistratura.

Il presidente Gian Domenico Caiazza spiega così il senso dell’iniziativa: “Il nostro appello è sulla legge d’iniziativa popolare per la separazione delle carriere dell’Unione delle Camere Penali. Questa è una manifestazione che chiede alla politica di far ripartire la legge d’iniziativa popolare sulla riforma costituzionale per la separazione delle carriere che è ferma in commissione Affari costituzionali. Questo è il momento nel quale questo tema dev’essere rilanciato in Parlamento e nel Paese”.

Caiazza, che ha incontrato Matteo Salvini, si dice lieto se all’iniziativa potrà contribuire anche la raccolta delle firme per i referendum delle Giustizia promossi da Lega e Radicali. Totale sintonia sul tema, dunque, con il leader della Lega.

“La separazione delle carriere – ha detto Salvini – penso sia una scelta di civiltà, così come la responsabilità civile dei magistrati e la liberazione della stragrande maggioranza dei magistrati per bene, questo ci tengo a ricordarlo e mi taccio, dalla logica spartitoria delle correnti, delle spartizioni, delle promozioni della divisione delle procure del sistema, ecco”.

Presente all’iniziativa anche il candidato a sindaco di Roma Carlo Calenda, a cui però non piace l’idea del referendum, “perché -spiega – oggi c’è una discussione forte, giusta e articolata all’interno del governo per costruire una riforma e perché mettere adesso un referendum? Certo se poi la riforma fallisse allora bisognerà partire con un’iniziativa popolare”.

Insomma, la separazione delle carriere mette d’accordo un ampio ventaglio di offerte politiche ma emergono divisioni sullo strumento migliore per ottenerla.