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I poteri forti del governi Monti

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[youtube http://www.youtube.com/watch?v=UKRT21CqAWs&w=480&h=360] Una delle prime iniziative concrete di Mario Monti è stata quella di mettere in tavola subito il suo rapporto con i famigerati "poteri forti", ovvero l'insieme di club e gruppi non formalmente identificabili come istituzioni, naziona...

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=UKRT21CqAWs&w=480&h=360]
Una delle prime iniziative concrete di Mario Monti è stata quella di mettere in tavola subito il suo rapporto con i famigerati “poteri forti”, ovvero l’insieme di club e gruppi non formalmente identificabili come istituzioni, nazionali o internazionali ma che sono in grado di determinare gran parte della politca e dell’economia internazionale.asf
Uno dei primi club scoperti improvvisamente dalla stampa italiana è il gruppo Bildeberg, creato negli anni ’50 e vero e proprio motore del processo di unificazione europea. Dal sito ufficiale, leggiamo come all’interno della governance del Bildeberg siedano solo due italiani, uno di questi è Mario Monti (http://www.bilderbergmeetings.org/governance.html) e di come nel corso degli anni le grandi dinastie industriali italiane e del resto del mondo si sono alternate all’interno del gruppo Bildeberg (http://www.bilderbergmeetings.org/former-steering-committee-members.html). Il Bildeberg raggruppa al suo interno le migliori menti dell’economia e della finanza globale, che annualmente si riuniscono e allargano la loro riunione a pochi rappresentanti del mondo economico, come i CEO della Bayern, della Pfizer o di Google, Apple e multinazionali strategicamente rilevanti nel mondo. Nel corso degli anni alcuni politici sono stati invitati ai lavori, tenuti sempre e rigorasamente a porte chiuse. Politici come Bill Clinton, invitato nel 1991 (ed eletto per la prima volta presidente nel 1992, ndr). Impossibile pensare che un gruppo composto da così tante personalità possa discutere di calcio o mondanità. A differenza di enti internazionali come il Fondo Monetario Internazionale o la Commissione Europea, un coordinamento tecnico tra le personalità del gruppo Bildeberg è in grado di operare sul mercato internazionale senza vincoli burocratici, permettendo di orientare concretamente l’economia mondiale in poco tempo.
La Commissione Trilaterale, con sede a Roma, è un club che nella sua pagina ufficiale in Italia (http://www.trilaterale.it)scrive:

Nel 1972, per iniziativa di David Rockefeller e con il coinvolgimento di altri qualificati esponenti degli ambienti economici, politici e culturali di Stati Uniti e Canada, dei principali paesi dell’Europa Occidentale e del Giappone, si tennero alcune riunioni preparatorie con la finalità di verificare la fattibilità di un’associazione che consentisse di approfondire e dibattere i grandi temi (politici, economici, sociali) comuni a tutti i paesi democratici e ad economia di mercato, le relazioni fra questi stessi paesi e i rapporti tra essi ed il resto del mondo.
La denominazione “Trilaterale”, decisa nel 1973, si riferisce quindi storicamente alle tre aree che all’epoca si potevano considerare leader nel mondo per lo sviluppo economico e per i valori democratici delle loro istituzioni: Europa, Nord America e Giappone.

Anche qui, Mario Monti, fino ad ottobre 2011 è stato il rappresentante unico per il gruppo europeo (http://www.trilateral.org/download/file/TC_list_10-11_2.pdf), incarico che il premier italiano ha abbandonato dopo la sua investitura, insieme a quello di consulente di Goldman Sachs (agenzia di rating internazionale) e Coca Cola Company.
Mario Monti ha redatto per conto del governo francese e su incarico diretto del Presidente della Commissione Europea, Juan Manuel Barroso in cui sono elencate tutte le misure per il completamento del mercato unico europeo, lo stesso mercato europeo oggi preso di mira dalla finanza mondiale.
Come in molti casi, Mario Monti può vantare un posto di rilievo all’interno della massoneria italiana, come gran parte delle menti illuminate di questo paese. La cosa però suscita ancora parecchio risentimento a causa del pregiudizio latente degli italiani sulla P2