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I sardi offesi da Raiuno? Voi che ne pensate?

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Portiamo oggi alla vostra attenzione il comunicato stampa diffuso dall'Ufficio Stampa della Regione Sardegna che contiene le proteste dell'assessore regionale dell'Agricoltura, Andrea Prato, causate dalle presunte "offese" nei confronti dei sardi che sarebbero andate in onda durante il programma "A...

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Portiamo oggi alla vostra attenzione il comunicato stampa diffuso dall’Ufficio Stampa della Regione Sardegna che contiene le proteste dell’assessore regionale dell’Agricoltura, Andrea Prato, causate dalle presunte “offese” nei confronti dei sardi che sarebbero andate in onda durante il programma “Attenti a quei due”, con Fabrizio Frizzi e Max Giusti, andato in onda sabato scorso su Raiuno. Nel programma i sardi sono stati definiti “pecorari” e, secondo l’assessore Prato, molti sardi si sarebbero sentiti umiliati dal programma che ha offeso l’identità della Sardegna e della sua gente. Voi che ne pensate? Ci interessa sapere la vostra opinione in merito a questa faccenda. Leggete il comunicato stampa e lasciateci il vostro commento.

COMUNICATO STAMPA
Cagliari, 18 gennaio 2011 – “Sabato sera molti sardi si sono sentiti umiliati dal programma ‘Attenti a quei due’ che ha offeso l’identità della Sardegna e della sua gente”. Per questo l’assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Prato, ha chiesto lo stop ai soliti luoghi comuni commentando la trasmissione con Fabrizio Frizzi e Max Giusti, andata in onda in prima serata su RaiUno sabato 15 gennaio. “Il programma – ha detto Prato – verteva su chi tra i due conduttori fosse più incapace e zoticone tanto da divenire, come da loro definito, “pecoraro”. Frequenti i rimandi, in tipico accento sardo, alla nostra terra e a un lavoro, quello del “pecoraro”, evidentemente ritenuto poco alla moda. Una rappresentazione, anche se scherzosa, della nostra realtà suona oggi come una beffa e un insulto, considerato che attualmente la pastorizia versa in una crisi strutturale drammatica contro la quale la Regione sta attuando misure straordinarie per arginarla. Il rischio è perdere per sempre una tradizione millenaria, in cui tutta la Sardegna si identifica culturalmente. Senza dimenticare che dietro quelli che qualcuno definisce “pecorari” ci sono l’essenza di una cultura millenaria e intellettuali di fama mondiale: il premio Nobel Grazia Deledda o il presidente Cossiga, tanto per ricordarne solo alcuni, provengono da questo mondo e come me si onorano di avere un legame ancestrale con la pastorizia. Tutti fattori che la trasmissione di Rai Uno, invece, ha implicitamente mortificato: la conferma mi è arrivata dalle centinaia di messaggi sms o di e-mail che mi sono giunti da parte di tantissimi sardi indignati”. “Ritengo che specie in un periodo così difficile sia poco onorevole per un’azienda pubblica giocare, seppure in modo scanzonato, insistere su noiosi luoghi comuni e su una terra che fino a prova contraria rappresenta il nostro Paese non solo in occasione delle ricche e splendide vacanze del jet set Rai”, conclude l’assessore.

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