I segreti degli arabi al Palermo

Le facce dei nuovi investitori arabi sono le stesse viste il giorno della finale di Coppa Italia tra Palermo e Inter, quando il gruppo saudita che intendeva investire nel Palermo Calcio vide una squadra di modeste dimensioni con un bacino di pubblico enorme, in grado di organizzare un vero e proprio esodo arrivando a portare 40.000 spettatori allo stadio Olimpico di Roma, con buona pace dei pacchetti di biglietti venduti con criteri salomonici dalla Lega Calcio.
Si sogna in città. Dove arrivano gli investitori arabi le squadre di calcio si trasformano. E’ accaduto a Manchester, dove i Citizens, dopo anni di purgatorio, hanno strappato la coppa nazionale ai cugini dello United e si avviano a vincere il campionato inglese, sta accadendo in Francia, dove dopo anni di monopolio tra Lione, Bordeaux e Marsiglia, il Paris Saint Germain, dopo aver sfiorato la retrocessione, viaggia in testa al campionato. Si sogna in grande, con una squadra che al massimo del proprio splendore è stata per ben due volte di arrivare quinta in campionato, ad un passo dalla Champions League, priva di un progetto a lungo termine e destinata a sfornare due-tre campioni l’anno con la valigia in mano.
L’interesse e gli affari di Zamparini incrociano gli interessi dell’Ama Group, con Vakil (Vakil holding) e Owdan (Owdan Group) per via dei grandi centri commerciali in fase di completamento a Palermo ma di altri investimenti tra Dubai e Grado. In tal senso però la data per capire il reale intento del gruppo saudita ad investire nel calcio italiano è fissato per il 15 marzo. Entro quella data, si capirà se sarà possibile iniziare a parlare di quei 200-300 milioni di euro da investire sulla squadra per farla arrivare lì dove le aquile rosanero non hanno mai osato, ovvero a competere per lo scudetto. Palermo sogna.