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Ictus ischemico: conseguenze, terapia, riabilitazione

glioblastoma

Come tutte le malattie gravi, anche l'ictus ischemico fa parte della cerchia. Scopriamo cause e sintomi.

Una della malattie più fatali negli ultimi anni è senza dubbio l’Ictus ischemico. Questa patologia infatti colpisce direttamente il cervello e, anche dei casi più lievi, provoca seri danni per il paziente che l’ha subito. Fortunatamente però grazie ad una corretta terapia ed a una lunga riabilitazione è possibile ottenere risultati fino a qualche anno fa non pensabili.

Ictus ischemico

Una delle conseguenze maggiormente frequenti per una persona colpita da Ictus è, purtroppo la morte. Questa malattia infatti risulta essere una delle più fatali in assoluto. Qualora invece il paziente venga colpito in maniera lieve da questa patologia si possono verificare ulteriori conseguenze. Una delle più frequenti è quella di una possibile formazione di trombi nelle vene delle gambe. Questo è dovuto principalmente all’immobilità a cui è costretto il paziente durante il periodo di degenza dopo l’ictus. L’immobilità può anche portare a un senso di continua debolezza e ridotta mobilità muscolare. Molto spesso i pazienti colpiti da questa tipologia di ictus mostrano anche delle problematiche di deglutizione che spesso sfociano in polmonite.

A volte invece il paziente può riprendere completamente la propria vita quotidiana. L’ictus ischemico infatti può essere recuperabile grazie alla riabilitazione, logoterapia, fisioterapia e terapia occupazionale. Nei casi meno gravi infatti è possibile recuperare la gran parte della propria funzionalità dell’organismo.

Terapia

Per quanto riguarda le terapie da effettuare dopo aver subito un Ictus ischemico bisogna fare delle doverose premesse. La terapia non può e non deve essere la medesima per ogni paziente. Questa infatti cambierà a seconda della tipologia dell’ictus e anche in base all’area celebrare che è stata coinvolta da questa malattia. Solitamente comunque al paziente vengono immediatamente somministrati farmaci sia anti-trombotici che anti-coagulanti. Molto spesso però questa tipologia di malattia richiede anche l’intervento chirurgico. Questo però può essere fatto solamente quando le condizioni del paziente risulteranno stabili. Lo scopo principale dell’intervento chirurgico consiste nel liberare tutti i vasi sanguigni occlusi sia parzialmente che totalmente da un coagulo.

Riabilitazione

Lo scopo della riabilitazione è proprio quello di guarire la persona dopo aver subito un ictus ischemico cerebrale. I primi giorni per chi ne esce fuori, sono sempre quelle più dolorosi e critici poiché il cervello potrebbe gonfiarsi e provocare più danni del previsto. Dopo la prima settimana di controllo e verifica dei parametri, è intuibile se il paziente sta migliorando o meno. Chi subisce comunque un’ischemia, rimane privo di capacità motoria e con abilità molto ridotte. La riabilitazione serve anche per rinforzare il paziente ed aiutarlo a migliorarsi ed insegnare come andare avanti nella vita, nonostante qualche impedimento fisico o rallentato.

Un passo fondamentale della guarigione si basa sulla fisioterapia per abituare i muscoli del corpo. La logopedia infatti aiuta il paziente a capire, leggere, parlare, tutto quello che riguarda la parola ed infine coinvolge anche la terapia occupazionale per condurre una vita normale nei limiti. La riabilitazione ha successo anche grazie alla presenza dei familiari accanto al paziente e aiutarlo negli esercizi, tutti i giorni. Sarà dura all’inizio e bisogna essere pazienti e volenterosi. Spesso per chi invece fa fatica a riprendersi dall’ictus, tende a faticare anche a riprendere la propria quotidianità. Bisogna cercare di aiutarli grazie alle varie fasi della riabilitazione.

Questo avviene grazie ad un team di esperti che cerca in ogni modo di aiutarli ad integrare i pazienti nella loro vita quotidiana. Insegnano loro ad apprendere di nuovo le parole, il pensiero, la lettura, il dialogo, come vestirsi, mangiare, radersi, fare la doccia, insomma tutte le azioni quotidiane.