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Igiene nei ristoranti, a volte è meglio non sapere

Igiene nei ristoranti, a volte è meglio non sapere

In materia di igiene nei ristoranti, a volte è meglio non sapere. Questa è una vicenda assolutamente nauseante, il proprietario di un ristorante indiano è stato condannato per non aver rispettato le norme igienico sanitarie relative al cibo che preparava. Nella  cucina gli ispettori sanitari han...

In materia di igiene nei ristoranti, a volte è meglio non sapere. Questa è una vicenda assolutamente nauseante, il proprietario di un ristorante indiano è stato condannato per non aver rispettato le norme igienico sanitarie relative al cibo che preparava. Nella cucina gli ispettori sanitari hanno trovato oggetti “sporchi di materia fecale”.

Il ristoratore avrebbe preparato il cibo dopo essersi pulito il sedere a mani nude, tanto che gli ispettori dell’igiene hanno individuato “impronte digitali marroni” in cucina. Mahbub Chowdhury, 46 anni, di origini indiane, aveva una bottiglia vuota nella cucina del suo ristorante, Yeahya Flavour of Asia, di Swindon, che gli ispettori hanno constatato essere “coperta di materie fecali”. L’uomo si è giustificato ammettendo di aver riempito la bottiglia con l’acqua dal rubinetto della cucina e di averla utilizzata per pulirsi il sedere dopo essere stato alla toilette e non aver utilizzato la carta igienica per “ragioni culturali”. Chowdhury si è messo quindi a lavorare, preparando piatti a base di curry nel ristorante che gestisce.

L’uomo si è poi dichiarato colpevole nei confronti di almeno dieci diversi capi di imputazioni riguardanti tutti la violazione delle norme igienico sanitarie relative al cibo. La condanna arriverà in seguito. Il procuratore Rosie Heath ha spiegato agli ufficiali sanitari di aver visitato il ristorante, riscontrando “standard igienici molto poveri”. ”In cucina sotto il lavandino è stata trovata una bottiglia di latte di plastica vuota estremamente sporco e coperto di impronte digitali marroni. Quando gli è stato chiesto a cosa servisse, ha risposto che semplicemente gli serviva per pulirsi il sedere, non potendo usare la carta igienica per motivi culturali.