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Il 70% delle infezioni in corsia è evitabile, corso su gestione rifiuti ospedalieri

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Roma, 29 nov. (Adnkronos Salute) - Una siringa non gettata correttamente, una garza riutilizzata per errore, scarsa igiene nelle stanze: gli ospedali, luoghi che dovrebbero essere deputati alla cura delle malattie, sono tra le aree più comuni per la diffusione di infezioni. Secondo l’Or...

Roma, 29 nov. (Adnkronos Salute) – Una siringa non gettata correttamente, una garza riutilizzata per errore, scarsa igiene nelle stanze: gli ospedali, luoghi che dovrebbero essere deputati alla cura delle malattie, sono tra le aree più comuni per la diffusione di infezioni. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ogni 100 pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere, ben 7 contraggono un'infezione, nei Paesi ad alto reddito e 15 pazienti in quelli a basso e medio reddito e 1 su 10 va incontro allla morte. Il 70% di tutte le infezioni ospedaliere potrebbero essere evitate attraverso una maggiore prevenzione, formazione del personale per l’implementazione dei protocolli di sicurezza e una migliore igiene negli ambienti ospedalieri. Parte da queste premesse il corso di formazione Ecm di Consulcesi per favorire una migliore gestione dei rifiuti ospedalieri in conformità con la normativa vigente.

"L’errata gestione dei rifiuti sanitari è tra i responsabili nascosti della diffusione di malattie infettive negli ospedali – afferma Gian Piero Trasolini, ingegnere ambientale – un fenomeno ancora poco considerato se pensiamo che tra le circa 16 miliardi di iniezioni che vengono fatte ogni anno non tutti gli strumenti, in primis, aghi e siringhe vengono smaltiti in modo sicuro”. Gli ultimi dati che emergono dall’Osservatorio italiano 2017 sulla sicurezza per gli operatori sanitari parlano chiaro – dettaglia una nota -: solo 1 ospedale su 2 utilizzava dispositivi di sicurezza contribuendo ai 130 mila incidenti a rischio di contagio che si verificavano ogni anno in Italia. “Il 75% degli incidenti consiste in punture e lesioni, il 25% in contaminazione con sangue e liquidi biologici”, scriveva l’Inail riportando i dati dell’Osservatorio.

“La formazione e l’informazione di tutti gli operatori coinvolti lungo la catena di smaltimento dei rifiuti è fondamentale – aggiunge Tresolini – oltre che per i gravissimi danni causabili alla salute del singolo, per garantire il rispetto della normativa, la cui violazione esporrebbe i datori di lavoro a sanzioni di natura penale e l’azienda a sanzioni pecuniarie, interdittive, confisca e pubblicazione della sentenza”.

Il corso di formazione 'La gestione dei rifiuti sanitari: normativa e sostenibilità ambientale', che si chiude il 31 dicembre 2022 (termine ultimo per l’acquisizione dei crediti formativi Ecm obbligatori previsti per il triennio 2020-2022) ha come obiettivo formare medici e operatori riguardo un corretto smaltimento dei rifiuti ospedalieri a 360 gradi: partendo da un quadro generale sulle varie tipologie di rifiuti sanitari, sul deposito temporaneo e sulla sterilizzazione all’interno della struttura sanitaria, inquadra la gestione dei rifiuti all’interno della normativa e approfondisce i Decreti legge di riferimento. Parte fondamentale della formazione sottoforma di e-book sarà anche la definizione dei criteri metodologici per la valutazione della caratterizzazione di pericolo Hp9 – infettivo e il focus sull’impatto ambientale associato ai processi di trattamento e smaltimento dei rifiuti sanitari, sugli impianti attualmente presenti in Italia e sulle possibili azioni di riciclo e riuso di questa tipologia di scarti.