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Il blefarospasmo, cause e rimedi del fastidioso tremore all’occhio

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Il blefarospasmo è un disturbo che non va sottovalutato, un campanello d’allarme che il nostro organismo usa per dirci che qualcosa non va.

Con il dottor Andrea Maria Plateroti di idoctors.it, oculista a Roma, abbiamo approfondito l’argomento blefarospasmo, il tipico e fastidioso tremore all’occhio, un problema molto diffuso che non deve creare allarmismi ma che in alcuni casi non va sottovalutato.

Che cos’è e a cosa è dovuto

Il blefarospasmo, è una contrazione involontaria, spasmodica e ripetitiva del muscolo che circonda l’occhio (denominato muscolo orbicolare) che normalmente si manifesta con un tremore della palpebra. La maggior parte delle volte non è altro che una reazione, molto comune e totalmente normale, dei muscoli che compongono le palpebre, relazionato a situazioni di stress o ansia mal gestiti. Esistono inoltre anche altre cause, come: secchezza oculare, abuso di videoterminali e difetti refrattivi non corretti o corretti male. In alcuni casi però il tremore all’occhio è sintomo di patologie differenti e ben più importanti.

Altri tipi di blefarospasmo

Oltre al tipico tremore all’occhio associato allo stress, esistono altri tipi di blefarospasmo che possono diventare gravi invalidanti, come ad esempio:

  • blefarospasmo benigno essenziale, che colpisce entrambi gli occhi e provoca la chiusura involontaria, intensa e cronica degli occhi;
  • spasmo emifacciale, disturbo che sorge unicamente nei muscoli di un lato del volto. In questo caso, i movimenti involontari irregolari e progressivi colpiscono non solo la palpebra ma anche i muscoli attorno alla bocca e il muscolo frontale.

Come si cura

Il trattamento del blefarospasmo dipende dalle cause che lo hanno generato. Se non è causato unicamente dallo stress, lo specialista può prescrivere trattamenti lubrificanti, farmaci per via orale o iniezioni di tossina botulinica, che s’impiegano per diminuire la trasmissione degli impulsi elettrici dalle terminazioni nervose ai muscoli, alleviando così gli spasmi.

Nei pazienti in cui non si riscontra un miglioramento significativo a seguito dell’utilizzo di farmaci somministrati per via orale o della tossina botulinica, si può valutare inoltre un intervento chirurgico detto miectomia del muscolo orbicolare. Grazie a quest’operazione si eliminano, totalmente o parzialmente, le fibre muscolari della porzione palpebrale, diminuendo così i movimenti involontari.

Come prevenirlo

Se la causa è lo stress, il che succede nella stragrande maggioranza dei casi, il tremore all’occhio scompare spontaneamente una volta che la situazione stressante si è risolta o si è ridotta di intensità. L’alimentazione salutare, l’esercizio fisico e, in casi più gravi, la terapia psicologica, possono aiutarci a gestire e controllare ansia e stress. Allo stesso modo, riposare o evitare la caffeina possono rappresentare dei rimedi molto efficaci quando il problema del tremore è provocato da una di queste cause.

Come intervenire dal punto di vista psicologico

Dato che nella maggior parte dei casi la causa del tremore all’occhio è di natura psicologica, legata soprattutto a situazioni di ansia e stress, abbiamo approfondito la questione in tal senso anche con l’aiuto della dottoressa Eugenia Cardilli, psicologa clinica e psicoterapeuta a Roma.

Il tremore dell’occhio è una patologia molto comune e può risultare particolarmente fastidiosa, nonché mettere in allarme chi ne soffre. Il più delle volte però non è una patologia preoccupante. In ogni caso è un disturbo che non va sottovalutato, perché si tratta comunque di un campanello d’allarme del nostro organismo che qualcosa non va. Questo avviso ci dice in particolare che stiamo attraversando un periodo difficile e che dobbiamo prenderci cura di noi stessi e cambiare stile di vita.

Sicuramente lo stress e l’ansia sono le cause principali di questo disturbo. Per questo bisogna ascoltarsi, dormire di più, non abusare di caffè, alcool, fumo e non stare tante ore davanti a computer o smartphone. Se vogliamo risolvere questo disturbo dovremmo anche cercare le cause fisiologiche oltre che psicologiche e capire che cosa sta avvenendo nel nostro corpo e nella nostra vita. Il più delle volte stiamo magari somatizzando un evento traumatico, uno stato depressivo o un trauma avvenuto nel nostro passato o nel presente.

Per risolvere il problema potremmo aiutarci con dei rimedi naturali, come ad esempio delle tecniche di rilassamento, quali la mindfulness, lo yoga e la meditazione o con la terapia EMDR.

Vediamone alcune nel dettaglio.

  • Yoga e meditazione: sono una cura dolce per aprire la mente ad una più ampia coscienza. Bisogna ascoltare ed affidarsi alla saggezza dello yoga, che tramite le tecniche di respiro, può aiutare a lasciare andare le tensioni del corpo. Anche solo qualche respiro può lasciare andare i cattivi pensieri e gli attacchi di panico.
  • Mindfulness: è una scienza spirituale che nasce dal buddismo e significa alla lettera “consapevolezza di sé” dei propri pensieri e delle proprie emozioni e dà importanza al “qui ed ora” in modo distaccato e non giudicante. Aiuta l’individuo ad accettare se stesso e tutto ciò che accade intorno e dentro di lui. Non è una psicoterapia ma una strategia d’intervento per favorire il benessere psicologico ed emotivo, utile per gestire lo stress e le sensazioni e i sentimenti negativi che creano sofferenze in seguito a traumi o forti shock. La mindfulness può accompagnare trattamenti medici tradizionali e migliorare lo stato emotivo del paziente.
  • Terapia EMDR: è un trattamento veloce ed efficace, si può applicare sia ad adulti che a bambini traumatizzati. Viene applicato nella pratica clinica. Il terapeuta fa compiere dei movimenti oculari con stimolazione da destra verso sinistra per favorire una migliore comunicazione fra gli emisferi. L’EMDR nasce come trattamento della cura del DPTS (disturbo post traumatico da stress), indicato per chi ha avuto eventi traumatici, violenze sessuali, ed altri eventi stressanti come depressioni ed ansia generalizzata. Con la terapia EMDR il paziente ricorda gli eventi stressanti, ma percepisce che fanno parte del passato e le sensazioni negative si riducono d’intensità.