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Il body shaming a Ghedini nel ricordo della sorella: “Lo chiamavano Lurch”

Niccolò Ghedini in tribunale

Il body shaming a Ghedini nel ricordo della sorella: “Lo chiamavano Lurch, come quello della Famiglia Addams e lo sbeffeggiavano perché era pallido”

La sua scomparsa ha tracciato la linea di dermarcazione fra dolori repressi e voglia di parlare di chi lo amava, ecco perché il body shaming a Niccolò Ghedini rivive amaramente nel ricordo della sorella: “Lo chiamavano Lurch”. Il dolore di Vittoria Nicoletta nel rievocare gli attacchi al fratello “reo” di difendere Berusconi traspare in una intervista che la donna ha rilasciato al Corriere del Veneto assieme al nipote del penalista, Luca Favini. 

La sorella parla del body shaming a Ghedini

E l’input, anche di quel becero dileggio, per l’avvocato padovano lo diede l’incontro con Silvio Berlusconi negli anni Novanta. Ha detto il nipote: “A Silvio l’ha legato un’amicizia sincera, profonda. Mi ha sempre parlato di lui come di un grande politico e di una brava persona che voleva il bene dell’Italia. Insieme hanno vissuto molte avventure, professionali e umane” Poi la signora Nicoletta ha parlato degli attacchi, anche sul piano personale a suo fratello: “Attaccavano lui per attaccare Berlusconi. E spesso le offese scendevano su un piano personale”. 

“Come quello della Famiglia Addams”

Quali offese? “Dicevano che era brutto, lo chiamavano Lurch, come quello della Famiglia Addams. Oggi si direbbe che era vittima di body shaming”. E in chiosa: “Ricordo che veniva sbeffeggiato anche per il suo pallore. Un giorno mi disse: ‘Se la pelle è bianca come le pagine di un libro, in aula incuti più rispetto e soggezione’. intanto continuava a seguire il lavoro: mi chiedeva di aggiornarlo, mi dava consigli, mi spronava a fare sempre bene“.