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Il business degli affitti brevi: gli adempimenti fiscali necessari

Norme per laffitto breve

La trasformazione delle abitudini abitate ha portato a cambiamenti anche nel business immobiliare. La casa di proprietà è sempre meno un bene fondamentale per gli italiani, che, invece, stanno dimostrando di voler far propria la cultura della mobilità che caratterizza il Nord Europa. Anche le sis...

La trasformazione delle abitudini abitate ha portato a cambiamenti anche nel business immobiliare. La casa di proprietà è sempre meno un bene fondamentale per gli italiani, che, invece, stanno dimostrando di voler far propria la cultura della mobilità che caratterizza il Nord Europa. Anche le sistemazioni turistiche cambiano: si preferisce sempre più un appartamento ad un hotel.

Si tratta del nuovo fenomeno degli affitti brevi: un vero e proprio business, se fatto nella maniera giusta e se si ha la fortuna di essere proprietari di case in zone strategiche.

Secondo dati riportati da Tecnocasa, mettere a reddito in una grande città con un affitto tradizionale oggi rende circa il 4,6%; un affitto per brevi periodi, invece, gestito magari tramite portali di locazione ha una rendita decisamente superiore

La rendita degli affitti brevi dipende da molte variabili. Ad esempio, a Milano, un appartamento per 4 persone, l’affitto per un periodo di vacanza può costare dai 70 ai 150 euro, a Roma da 80 a 200, a Torino circa 80 e a Firenze 110.

E’ fondamentale stabilire il prezzo dell’offerta confrontandolo con quella della concorrenza e tenendo in considerazione diverse variabili, tra cui la stagionalità, il livello dei servizi offerti e l’esatta ubicazione.

Ancora più complesso è mettere a reddito una seconda casa per le vacanze: in questo caso la stagionalità è molto influente e le entrate saranno periodiche, senza tralasciare le spese di gestione per un appartamento la cui gestione è spesso nelle mani di agenzie per problemi logistici.

Dal punto di vista degli adempimenti fiscali, anche l’affitto breve deve essere regolato per legge con almeno la registrazione dell’ospite. Per soggiorni inferiori ai 30 giorni, non c’è l’obbligo di pagamento di imposte di bollo o di registro, ma il proprietario dell’appartamento ha comunque il dovere di specificare eventuali spese accessorie richieste e il deposito cauzionale. Invece, per soggiorni superiori ai 30 giorni, la formula è quella dell’affitto breve non turistico ed è, quindi, obbligatoria la dichiarazione all’autorità locale dell’ospite con la motivazione del soggiorno e la registrazione di un contratto di locazione temporaneo, con bollo e raccomandata.

In entrambi i casi, il proprietario può avvalersi della cedolare secca, ovvero una tassa unica che comprende e forfettizza tutte le tasse altrimenti necessarie.

E’ proprio l’affitto breve ciò di cui si occupa Guesthero, la nuova società che offre ai proprietari di casa un servizio per gestirlo in maniera completa (creazione e gestione annuncio, check-in, check-out, pulizie e manutenzione).