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Il capo della Vue Nouy chiarisce: 'L'Npl non è questione specifica italiana'

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Nouy ha ribadito, nel corso di un seminario a Parigi, che gli Npl, il portafoglio dei crediti deteriorati non è questione specifica che riguarda solo banche italiane Daniele Nouy, il capo della Vigilanza unica europea, nel corso di un seminario patrocinato dal colosso finanziario Goldman Sachs e s...

Nouy ha ribadito, nel corso di un seminario a Parigi, che gli Npl, il portafoglio dei crediti deteriorati non è questione specifica che riguarda solo banche italiane

Daniele Nouy, il capo della Vigilanza unica europea, nel corso di un seminario patrocinato dal colosso finanziario Goldman Sachs e svoltosi a Parigi, ha ribadito che non esisterebbe ‘un tema specifico inerente solo le banche italiane’ relativo agli Npl, il cosiddetto portafoglio dei crediti deteriorati.

Secondo Nouy il problema sarebbe generalizzato e coinvolgerebbe anche gli istituti di credito di altri paesi. Il numero uno della Vue ha anche precisato che presto il gruppo di lavoro predisposto dalla Bce giungerà alle conclusioni su questo tema per individuarne le opportune soluzioni. Solo in una fase successiva, i vari istituti di credito potranno concordare con la Vigilanza Unica Europea la strategia per la soluzione del problema: ‘E’ come una maratona – ha precisato Nouy – nella quale ogni banca sceglierà il proprio ritmo prima di giungere al traguardo finale’.

La presa di posizione di Nouy, di fatto, potrebbe avere ripercussioni positive per i titoli bancari italiani, tenuto conto che a gennaio la rivelazione dell’esistenza di un questionario della Vigilanza Bce inerente lo stato dei crediti deteriorati aveva comportato un crollo delle quotazioni in borsa, in special modo, per le banche italiane.

Il presidente della Vue, Nouy ha anche parlato del cosiddetto Edis, in pratica lo schema di garanzia sui depositi, che sarà presto attuato. ‘Siamo in una fase di transizione’ ha ribadito Nouy, che ha ricordato come si siano allungati e di molto, i tempi per la realizzazione del cosiddetto terzo pilastro e del fondo di risoluzione bancaria, ricordando che ‘per fare partire la moneta unica ci sono voluti decenni, ma per realizzare l’Unione bancaria sono occorsi meno di due anni’.

Occorre anche ricordare che in merito alla garanzia di deposito, la difficoltà è stata quella di unificare sistemi bancari diversi nei differenti paesi dell’Unione Europea. Sarà necessaria una lunga fase di transizione prima che il modello unico possa trovare applicazione.