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Il caso del re petulante

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Durante la storia i tiranni sono saliti a governare diversi popoli. Alcuni despoti hanno avuto il pugno di ferro, altri governavano da alte torri costruite su fondamenta di una paura dilagante. Poi ci sono stati quei tiranni che governavano con petulanza, meschinità e una misura considerevole di...

Durante la storia i tiranni sono saliti a governare diversi popoli. Alcuni despoti hanno avuto il pugno di ferro, altri governavano da alte torri costruite su fondamenta di una paura dilagante.

Poi ci sono stati quei tiranni che governavano con petulanza, meschinità e una misura considerevole di astuzia. Questi uomini erano narcisisti e immaturi, tanto che non avevano mai negato i loro desideri più reconditi. Con una mano stringevano le redini di un potere illimitato, mentre con l’altra afferravano la scure del boia.

L’ Imperatore Caligola di Roma era un tale demagogo. Un altro è stato l’imperatore cinese Ai (27 a.c – 1 a.c) della dinastia Han.

Sotto il dominio petulante di Ai, le imposte salirono a livelli esorbitanti, l’oppressione era infinita e la corruzione era diventato il metodo preferito di raggiungere i propri fini.

Come l’ impopolarità di Ai crebbe il suo comportamento aberrante si manifestò di pari passo con essa. Nominò usurpatori come imperatrici, spogliò alcune famiglie di potere politico favorendone altre che si erano prestate fino in fondo ai suoi capricci eccentrici.

Sottolineando la sua propensione per la tirannia, Ai si scagliò contro il suo fedele primo ministro, Jia, per aver criticato una sua decisione. Ai stesso presiedette tra il pubblico alla molto pubblicizzata decapitazione di Jia. Dopo aver fatto vedere al suo popolo il potere sfrenato cui era capace, Ai salì nei ranghi dei tiranni reali. La sua inclinazione di spietatezza divenne leggendaria in tutta la Cina.

Uno dei racconti preferiti del regno del Terrore di Ai è proprio l’ingiusta l’esecuzione del suo primo ministro Jia, che sopravvisse dopo la sua stessa morte avvenuta nell’ 1 a.c. La storia coinvolse l’esecuzione di Jia, l’imperatore Ai, e i suoi storici di corte.

Gli storici erano uomini con scrupoli che cercavano di essere obiettivi e di raccontare la verità nuda e cruda.

Il ruolo degli storici cinesi in alcune dinastie dell’Estremo Oriente era diventato più importante nel corso delle generazioni successive. Gli imperatori vedevano lo storico come un modo per registrare i loro atti regi e renderli permanenti nella storia, garantendo loro una piccola misura di immortalità.

Pertanto, come altri governanti prima di lui, Ai aveva degli storici di corte sempre presenti per registrare i suoi atti ufficiali di Stato.

Lo storico che assistette all’esecuzione di Jia era in dubbio se quello fosse un atto di giustizia o di rabbia. Secondo il racconto, lo storico scrisse: “L’imperatore, arrabbiato con Jia, gli fece tagliare la testa apparentemente ingiustamente.”

Letta la revisione dello storico sull’esecuzione, Ai divenne furioso. Ordinò allo scrivano di modificare la voce e di registrare che l’atto era una giusta sentenza.

Lo storico lasciò la corte dell’imperatore senza rispondergli.

Più tardi, sotto l’ordine dell’imperatore, le guardie portarono a corte lo storico e il suo diario. Questa volta l’imperatore, arrabbiato ferocemente che lo storico aveva scritto dell’ incontro con l’imperatore e della sua richiesta nel suo diario, lo stesso che Ai gli aveva ordinato di rivedere e che lo storico aveva rifiutato di fare.

Presumibilmente, il giorno seguente una nuova notizia apparve scritta da una mano diversa e diceva: “L’ex storico è stato sommariamente decapitato sotto gli ordini dell’imperatore, che era arrabbiato per il rifiuto dello stesso storico di modificare il record del precedente ordine che era stato ingiusto.”

Questo secondo storico sfortunato sentito sentì l’ira dell’imperatore e il metallo della scure.

Il successivo evento registrato osservava che “Ancora un altro storico è stato giustiziato per ordine dell’imperatore per essersi rifiutato di modificare il record dell’imperatore su un comportamento sempre più ingiusto verso gli storici …”

Questo modello continuò diverse volte e alcune voci del tempo affermano che le teste degli storici furono sparse nel cortile dell’ esecuzione fino a quando: “L’imperatore ha finalmente accettato il potere e il privilegio dello storico e deplora l’esecuzione di tanti scrivani. Il record d’ ingiustizia dell’imperatore qui si ferma”.

Dopo la morte di Ai, il potere passò a Wang Mang, uno dei rivali politici di Ai. Wang raggiunse la sede del potere grazie ad una reazione generale contro le politiche del petulante tiranno.

Così la storia sopraffece un despota che si era dimostrato ancora una volta, come recita un vecchio detto: “la penna è più potente della spada” … o in questo caso dell’ascia.