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Il Castello di Lari in provincia di Pisa e i suoi fantasmi di antichi prigionieri

Nel borgo di Lari

Il Castello di Lari o dei Vicari, situato in un piccolo borgo in provincia di Pisa. La sua storia di antico tribunale e prigione in cui vi sarebbero i fantasmi degli infelici prigionieri.

La storia

La torre con l'orologio

Il Castello di Lari o Castello dei Vicari si trova nell’omonimo borgo in provincia di Pisa. E’ una struttura imponente e misteriosa, che richiama un oscuro passato. Infatti anticamente questa era la sede del tribunale del paese e nei sotterranei c’erano le prigioni, dette l’Inferno per gli orrori e i patimenti subiti dai carcerati. A fianco c’era la cosiddetta Sala dei Tormenti, dove i detenuti venivano torturati e giustiziati. I loro infelici fantasmi si aggirerebbero ancora tra queste mura.

Edificio

L’edificio che vediamo oggi – dopo numerosi restauri – risale alla fine del Seicento, ma le sue origini risalirebbero all’Alto Medioevo – sarebbe stato già presente in epoca longobarda -. Se lo contendevano le storiche nemiche Pisa e Firenze, finchè nel Quattrocento lo conquistò quest’ultima, che lo fortificò. Poi i vicari lo adibirono alla funzione di cui abbiamo parlato, funzione che mantenne fino al 1924, quando il carcere venne chiuso. Oggi i lugubri sotterranei dell’ex Prefettura sono visitabili così com’erano, mentre il resto del castello venne riconvertito ad altri scopi dal Fascismo, poi adibito a luogo residenziale fino al 1989 e infine a luogo di riscoperta culturale dell’identità locale, con l’allestimento di un Museo delle attività agricole e di varie mostre. Nel 2014 vi è stata portata una nuova opera d’arte: una recente icona del Santo Imperatore romano Costantino, che con il suo famoso editto del 313 garantì libertà religiosa ai cristiani con quello che ne seguì per la Toscana e per l’Italiaintera. L’evento è stato celebrato nel 2013 con una sottoscrizione dei cittadini che chiedeva la realizzazione dell’opera d’arte.

I fantasmi

Lugubre locale

Abbiamo detto che nel Castello dei Lari dimorerebbero i fantasmi dei prigionieri che vi furono rinchiusi. Una di essi fu Gostanza da Libbiano, una donna accusata di stregoneria poiché molta gente si recava da lei perché conosceva le proprietà curative delle erbe – in sostanza praticava le attuali cure omeopatiche –. Nel 1594 finì nel mirino dell’Inquisizione con la falsa accusa di aver provocato la morte di un giovane e di avere rapporti col demonio. Venne incarcerata al castello per un periodo ed impazzì. Nonostante non fosse stata condannata, fu costretta a vivere a tre miglia di distanza da casa sua, altrimenti sarebbe stata arrestata nuovamente e frustata. Le sue grida disperate si sentirebbero ancora oggi di tanto in tanto nella vallata.

Ci sarebbero i fantasmi

Il 16 dicembre 1922, nella cella numero 5 del castello, il guardiano e la sua famiglia trovarono impiccato il detenuto politico Giovanni Princi, soprannominato il Rosso della Paola. Si disse era messo un cappio al collo legando la corda alle inferiate della finestra, che si sarebbe insomma suicidato, ma non si è mai saputo con certezza, anche perché sul cadavere furono trovati evidenti segni di percosse. Nella notte del 15 dicembre di ogni anno lo spettro del povero Princi si farebbe vedere. Nel Castello di Lari si sarebbero avuti altri misteriosi avvistamenti oltre al suo e a quello di Gostanza, misteriosi avvistamenti come quello di un uomo avvolto nella nebbia che scomparirebbe poco dopo.

Per saperne di più

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