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Il castello di Vezio: la storia del suo fantasma

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Tra storia e leggenda Il termine “Vezio” indica già l’antichità di questo luogo, infatti significa “vecchio” (dal latino vetus) o secondo un’altra versione “Per l’Eden". Verso il 196. a.C. era abitato dai Galli, per diventare poi territorio romano fortificato con funzioni difens...

Tra storia e leggenda

Il termine “Vezio” indica già l’antichità di questo luogo, infatti significa “vecchio” (dal latino vetus) o secondo un’altra versione “Per l’Eden”. Verso il 196. a.C. era abitato dai Galli, per diventare poi territorio romano fortificato con funzioni difensive, data la sua posizione strategica sul Lago di Como. Nel 600 circa passò ai Longobardi e vi soggiornò la regina Teodolinda. Anzi, secondo la leggenda, questa fu una delle ultime dimore della sovrana longobarda: deceduta a Monza, il suo cuore e la sua anima sarebbero rimaste tra queste mura.

Esse scendevano direttamente sul Lago di Como a strapiombo sull’attuale Comune di Varenna, in provincia di Lecco. Il Castello di Vezio, caratterizzato da ponte levatoio e torri – da quella principale il lago è ben visibile -, si erge su un promontorio nella Val d’Esino, situato quasi completamente a Varenna e in piccola parte a Perledo, una cui frazione è chiamata proprio Vezio e risale al 1.100 circa. In questa zona, nel 1891, vennero scoperte alcune tombe di ferro e nel 1956, elmi e frecce di ferro.

Nei secoli divenne un feudo vescovile e poi, per tanto tempo, proprietà della famiglia Lattuada di Lierna. Meravigliosi sono i giardini, ovviamente soprattutto nella bella stagione. Sono caratterizzati dalla presenza di sotterranei, che costituivano un appostamento del sistema difensivo italiano alla Frontiera Nord verso la Svizzera durante la Prima Guerra Mondiale, per passare nel neutrale territorio elvetico nel caso di un tentativo d’invasione da parte della Germania.

Nel Castello di Vezio vive un falconiere, che talvolta in abiti d’epoca, nutre, cura e addestra un allevamento di rapaci, che conta due poiane di diversa razza, un barbagianni, un gufo e un falco, che richiamano l’antica tradizione cavalleresca della Falconeria. In alcuni orari si possono osservare i loro voli.

Il fantasma della regina Teodolinda

Il Castello di Vezio è uno dei tanti abitati da un fantasma. In questo caso lo spettro sarebbe nientepopodimeno che della regina Teodolinda, la quale, come già detto, avrebbe vissuto qui quasi fino alla morte. Ebbene, il suo fantasma vagherebbe tra i corridoi del palazzo nelle notti senza luna oppure nei giardini ed i gestori ne rievocano la storia con figure di gesso e cartapesta.

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