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Il Chelsea “torna inglese”, congelati i beni di Abramovich nel Regno Unito 

Roman Abramovich

Pugno di ferro del Regno Unito contro gli oligarchi amici di Putin, dopo Deripaska, Sechin e Lebedev sono stati congelati i beni di Abramovich

Terremoto nel mondo del calcio e della finanza, con il Chelsea che “torna inglese” dato che sono stati appena congelati i beni di Roman Abramovich nel Regno Unito. Il provvedimento del governo è stato seguito da una truce nota del premier Boris Johnson: “Non ci sono rifugi sicuri per coloro che hanno sostenuto il feroce assalto di Putin all’Ucraina”. Proprio la scorsa settimana Abramovich aveva annunciato che avrebbe messo in vendita il club

Mannaia di Johnson, congelati i beni di Abramovich nel Regno Unito 

Le sanzioni incombevano ed era meglio fare cassa subito prima che l’invasione russa della vicina Ucraina portasse a salassi finanziari. E nella giornata di oggi, 10 marzo, è arrivata la notizia ufficiale: tutti gli asset britannici di Roman Abramovich sono stati congelati. Nell’atto del governo britannico si sostiene che Abramovich “è associato a una persona che è, o è stata coinvolta nella destabilizzazione dell’Ucraina e nell’indebolimento e nella minaccia dell’integrità territoriale, della sovranità e dell’indipendenza dell’Ucraina”. 

La motivazione: “Amico del destabilizzatore Putin”

Ovviamente è Vladimir Putin, che con Abramovich è in comparaggio da decenni. Roman Abramovich è solo l’ultimo di una black list che il 10 di Downing Street aveva stilato e colpito: Igor Sechin, Oleg Deripaska e Dmitri Lebedev solo per citarne alcuni. Sulla pagina Facebook del Chelsea è comparso un post: “Roman Abramovich avrebbe avuto i suoi beni congelati dal governo britannico, ma al Chelsea è stata concessa una licenza sportiva per continuare a negoziare come società di calcio. Tuttavia, questo impedirà qualsiasi vendita del club”.