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Il contro pensiero di Adinolfi: "Giusto cedere il Donbass alla Russia"

Mario Adinolfi

Il contro pensiero di Adinolfi: "Giusto cedere il Donbass alla Russia, la popolazione russofona in quel territorio preferisce staccarsi da Kiev"

Il contro pensiero di Mario Adinolfi è elemento che nelle grandi questioni non manca mai: “Giusto cedere il Donbass alla Russia”. Il tweet del leader di Alternativa per l’Italia è inequivocabile ed attacca chi ha definiti una “farsa” i quattro referendum. Adinolfi sarà in lizza per il voto del 25 settembre con un nuovo partito, Alternativa per l’Italia, fondato insieme a Simone Di Stefano. Ed in linea con i temi che Adinonfi ha sempre sostenuto lo stesso ha twittato il 21 settembre: “Lo chiamano ”referendum-farsa” perché sanno che la popolazione russofona nel Donbass preferisce staccarsi da Kiev”.

“Giusto cedere il Donbass alla Russia”

E ancora: ”Dicono che dobbiamo dare armi a Zelensky, affondare la nostra economia, per amore della democrazia. Ma la calpestano. Draghi all’Onu ha orrore del parere del popolo“. E rispondendo a domande specifiche di Open Adinolfi ha detto: “No, io non ho un’agenda sovrapponibile a quella di Vladimir Putin. Io leggo i fatti della storia con il mio punto di vista di laureato in storia e cerco di capire le dinamiche causa-effetto. In Donbass c’è una presenza prevalente di popolazione russa, susseguente all’appartenenza alla stesso Stato, l’Unione sovietica”. 

“La soluzione è far scegliere al popolo”

Poi ha detto: “Russi e ucraini erano sostanzialmente popoli fraterni. Non si può rispondere a ciò che sta avvenendo raccontando semplicemente che Putin ha aggredito l’Ucraina. Se questa è la narrazione, è una narrazione di parte, molto americana”. Poi in chiosa: “Gli americani hanno una tendenza a dividere il mondo in bene e in male. Nella complessità della situazione del Donbass, bisogna considerare una condizione che da otto anni vede un problema di natura militare, con migliaia e migliaia di morti. Continuo a pensare che la soluzione non possa essere quella militare, ma di far scegliere al popolo del Donbass se stare con Kiev o meno”.