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Il costituzionalista Vari: “Cure a pagamento per i no vax? Anche i non virtuosi hanno diritto”

Il professor Filippo Vari

Il costituzionalista Vari: “Cure a pagamento per i no vax? Anche i non virtuosi hanno diritto, il nostro è ancora un ordinamento basato sulla persona”

Il costituzionalista Filippo Vari, docente di Diritto costituzionale all’Università Europea di Roma, è stato chiarissimo ad AdnKronos: “Cure a pagamento per i no vax? No, anche i non virtuosi hanno diritto”. Il docente ha fatto quindi chiarezza su un punto molto controverso e tornato in mainstream in questi giorni. 

Cure a pagamento per i no vax, Vari è chiarissimo: “Non è possibile”

Il cardine  quello invocato già da altri studiosi di diritto, cioè l’articolo 32 della Costituzione che stabilisce come la Repubblica tuteli “la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Quindi far pagare le cure ai no vax è incostituzionale. Ha spiegato Vari: “Il diritto alle prestazioni del servizio sanitario nazionale è assicurato a tutti a prescindere dalla virtuosità dei loro comportamenti”. 

Sulle cure a pagamento per i no vax “pesa l’ordinamento giuridico personalista”

E ancora: “Il nostro, nonostante alcune recenti involuzioni, è ancora un ordinamento personalista. La persona è la pietra d’angolo dell’edificio costituzionale, come diceva Giorgio La Pira”. Quindi “la Carta fondamentale prevede che le cure gratuite siano assicurate agli indigenti. Come noto, il legislatore ordinario è andato ben al di là di tale garanzia, assicurando a tutti una tendenziale gratuità delle cure”. 

Come per fumatori e guidatori incauti: la cure a pagamento per i no vax non sono solo per i virtuosi

Poi la chiosa del costituzionalista con l’immancabile paragone empirico: “Anche il fumatore accanito ha diritto a un trattamento alle stesse condizioni di chi invece ha sempre preservato con cura la propria salute. Lo stesso per l’automobilista che subisce un infortunio perché guida senza cintura di sicurezza. Non si può pensare d’istituire una sorta di Tribunale che valuti quanto virtuoso è stato il comportamento di chi ha bisogno di cure per stabilire il costo delle stesse”.