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Il Festival di Cannes di Gaza

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“Karama” in arabo vuol dire “dignità”. Si è svolto nella Striscia di Gaza, dal 12 al 14 maggio, il Karama Gaza Human Rights Film Festival. Nello stesso periodo del Festival di Cannes, dove lusso e sfarzo sono all’ordine del giorno, a Gaza, nel quartiere distrutto di Sheja’eya, è...

“Karama” in arabo vuol dire “dignità”.

Si è svolto nella Striscia di Gaza, dal 12 al 14 maggio, il Karama Gaza Human Rights Film Festival.

Nello stesso periodo del Festival di Cannes, dove lusso e sfarzo sono all’ordine del giorno, a Gaza, nel quartiere distrutto di Sheja’eya, è stato srotolato un lungo tappeto rosso per i tre giorni del festival.

La scelta di Sheja’eya non è casuale. Il quartiere est della città fu infatti il luogo dove si contarono più vittime nel 2014 nel conflitto con Israele.

Le immagini sono d’impatto, come sempre in situazioni di contrasto: un tappeto rosso si estende tra le macerie di una città stremata dalla guerra.

Il Karama Film Festival tratta di tematiche civili ed umane ed è il primo festival che raccoglie film e documentari di questo tipo, soprattutto riguardanti la situazione palestinese.

Contemporaneamente in Giordania, ad Ammam, si svolge un omonimo festival gemello.

L’obiettivo del festival è naturalmente quello di sensibilizzare ed informare a proposito della violazione dei diritti umani, così da spronare la gente ad agire in favore di un mondo legittimamente libero.

Tra i film proiettati: “I’m Human” di Razan Haikal, “Baghdad Messi” di Sahim Omar Kalifa e “Roshmia” di Salim Abu Jabal.