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Il figlio muore in un incidente e lui con i soldi dell’assicurazione crea un clan per vendicarsi

I Carabinieri hanno dovuto fronteggiare una lotta fra clan per la droga

Crea un clan per vendicarsi della morte del figlio morto per colpa di automobilisti drogati ma il vero motivo di quella scelta lo scopre la Dda

Il figlio muore in un incidente e lui con i soldi dell’assicurazione crea un clan per vendicarsi, è la storia di Antonio Fucci, finito in manette il 14 febbraio, il  boss di camorra “al contrario” sedicente nemico dello spaccio che invece voleva l’egemonia sulla droga. E che nel nome di quell’egemonia aveva innescato una guerra fra i clan domizi e quelli dei casalesi, in provincia di Caserta. 

Crea un clan per vendicarsi ma la storia non regge: dietro ci sono altre mire

La storia dietro quelle motivazioni molto “deamicisiane” era molto più concreta e le cose stavano diversamente. Lui, che si faceva chiamare “Antonio mano mozza”, aveva sempre detto che suo figlio era morto in un incidente stradale causato da persone che si erano messe al volante dopo aver assunto droga, e che perciò la sua mission era vendicare il ragazzo combattendo la droga

La faida di Castel Volturno, dove comandano i federati dei Casalesi

Dove? A Castel Volturno, dove lo spaccio è controllato dai federati dei Casalesi e dai rimasugli del vecchio clan dei La Torre. Gli inquirenti dell’antimafia ed i carabinieri non solo hanno stanato ed arrestato Fauci ed i suoi sodali, ma  hanno anche smascherato i veri motivi per cui il capo clan si era messo in guerra. 

Chi sono gli arrestati che operavano con Fucci e il primo blitz al negozio di biciclette

Il nuovo gruppo criminale aveva in tacca di mira il controllo delle attività illecite a Castel Volturno, in contrapposizione con gli affiliati al cartello dei Casalesi. Destinatari di misura cautelare sono Antonio Fucci, Giovanni Arno, 19 anni, Ciro Piscopo, Luigi Marano, 48 anni, Ciro Castaldo, 52 anni, e Giovanni Piscopo, 36 anni. Già nel 2021 Fucci era stato attenzionato in occasione di una spedizione punitiva in un negozio di biciclette della cittadina della Campania. E quando gli venne fatta tana il 44enne si intestò quel raid e spiegò che la sua missione era combattere i cartelli della droga. Ora gli inquirenti hanno scoperto perché. Per crearne uno suo.