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Il Green Pass non serve davvero più? Ecco dove è ancora obbligatorio

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Green Pass, mascherina obbligatorio e ingressi contingentati: in alcune zone d'Italia l'accesso a ospedali e Rsa è ancora fortemente controllato.

Da questa estate il Green Pass non è più necessario per accedere a infrastrutture e servizi, fatta eccezione per alcuni casi: ecco quali sono. 

Green Pass: da Passpartout a certificazione (quasi) inutilizzata

Il Green Pass – o Certificato verde – è una misura introdotta in Italia e in Europa nel 2021, per sollecitare l’adesione alla campagna vaccinale contro il Covid-19. Dal 1 maggio di quest’anno però, con l’affievolirsi dell’emergenza grazie alle vaccinazioni e il minor impatto del Coronavirus, il certificato verde ha cessato di essere protagonista della nostra vita.

Tuttavia, esistono luoghi in cui è necessario avere una certificazione valida per accere. È il caso dell’Emilia-Romagna, dove una direttiva regionale specifica che

«Il Green Pass resta obbligatorio per accedere come visitatori ai reparti di degenza delle strutture ospedaliere e Rsa e per gli accompagnatori di pazienti non Covid-19 nelle sale di attesa di pronto soccorso, strutture sanitarie e sociosanitarie».

La gestione del Green Pass a Reggio Emilia

Nelle strutture ospedaliere in città e in tutta la provincia di Reggio Emilia il Green Pass è richiesto per accedere ai reparti ospedalieri. Insieme, obbligo di indossare la mascherina e fare uso del gel per le mani; gli accessi sono contingentati, così come il tempo di permanenza.

All’interno dei reparti rimangono sempre valide le medesime indicazioni per gli accompagnatori, che devono obbligatoriamente indossare la mascherina chirurgica per tutto il tempo di permanenza, igienizzare frequentemente le mani, limitare gli spostamenti allo stretto necessario.