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Il movimento dei Forconi all'attacco: basta strumentalizzazioni

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Al Presidente della Repubblica al Presidente del Consiglio al Presidente del Sensato al Presidente della Camera al Ministro di Grazia e Giustizia alla Commissione Parlamentare Antimafia a tutti gli organi di stampa nazionale e internazionale Con sdegno il Movimento dei Forconi denuncia una ...

Al Presidente della Repubblica
al Presidente del Consiglio
al Presidente del Sensato
al Presidente della Camera
al Ministro di Grazia e Giustizia
alla Commissione Parlamentare Antimafia
a tutti gli organi di stampa nazionale e internazionale
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Con sdegno il Movimento dei Forconi denuncia una campagna denigratoria del Presidente industriale siciliano Ivan Lo Bello e di tutti i rappresentanti di categoria per le gravi dichiarazioni diffamatorie rese alla stampa dove parlano di infiltrazioni di mafia dietro il Movimento dei Forconi. Ivan Lo Bello e i rappresentanti dei sindacati che si sono macchiati di questa infame accusa facciano i nomi e dimostrino quanto da loro dichiarato e di assumersi la grave responsabilità di simili infamanti accuse e di non essere omertosi di fronte alla popolazione siciliana che è stata ridotta alla fame dalla classe politica, dalla burocrazia con la complicità dei sindacati e della grande industria. Inizierò da stamattina lo sciopero della fame per sensibilizzare e portare a conoscenza a miglioni di italiani che hanno dimostrato solidarietà condividendo le scelte del Movimento dei Forconi.
Martino Morsello resp. Movimento dei Forconi 328/6009880

Con questo comunicato ufficiale il Movimento dei Forconi risponde a chi continua a estendere insinuazioni gravissime sull’operato di chi sta portando avanti una protesta pericolosa sia per l’economia siciliana che per la stabilità nazionale. Il fatto che sigle politiche, gente unita da diverse idee politiche stia manifestando a braccetto fa pensare a qualcosa di più che una protesta passeggera. Incredibile l’apertura oggi del Giornale di Sicilia che bolla come “protesta infiltrata dalla mafia” l’intero movimento. Chi è in grado di distinguere un mafioso che agisce su mandato del padrino da un autotrasportatore realmente arrabbiato, che spinge a rimanere in strada perché oltre a pagare la benzina uno sproposito sa che a 60-70 anni non potrà più rinnovare la sua patente di guida, nonostante gli tocchino altri 10 anni di lavoro? Il contatto con la realtà si è lentamente perso e per spegnere la protesta si cerca di insinuare il dubbio, divide et impera, insegnavano i romani. E tutti i siciliani si trovano coinvolti in un teatrino politico che ancora una volta mira all’interesse di pochi a discapito dei molti.

Ecco un esempio dei “mafiosi infiltrati” nel movimento: [youtube http://www.youtube.com/watch?v=MqOM_kkoXMs&w=640&h=480]

Nel frattempo, mentre la politica si muove in ordine sparso (SEL appoggia la protesta non strumentalizzata, il PD intende fare chiarezza, l’MPA è accusata di manovrare a suo vantaggio la protesta), l’onorevole Gennuso dichiara:
La gente è stanca di essere presa in gira e protesta per le strade nell’interesse di tutti. Ma non tutti sono pronti ad ascoltare le sacrosante istanze che il Movimento dei Forconi porta avanti. Questo Movimento degli autotrasportatori, degli agricoltori, di tantissimi artigiani, dei pescatori, bloccati nei porti perché non hanno i soldi per il gasolio, giorno e notte hanno deciso di lottare per il bene comune. Chiedono che il governo intervenga sul prezzo dei carburanti che ha superato oramai ogni limite di tolleranza ed in un territorio dove viene lavorato e raffinato, la sospensione dei tributi per una crisi che sta portando alla chiusura migliaia di aziende con gravi rischi occupazionali. Si tratta di un malessere serio e profondo. Le questioni sollevate sono drammatiche per l’economia e per la vita di molte aziende dei settori dell’autotrasporto, dell’agricoltura e della pesca. E’ necessario stroncare tutte le strumentalizzazioni del caso. Invito il ministro Passera a riferire in Parlamento e ad aprire un tavolo di concertazione con tutti i rappresentanti delle categorie coinvolte nella protesta dei Forconi.
E noi ci chiediamo, in attesa della chiusura del tavolo delle trattative a Palazzo d’Orleans, che fine ha fatto Raffaele Lombardo?