Il no di Olaf Sholz ed il perché la Germania non invii armi pesanti all’Ucraina sono materia non solo di feroci polemiche, ma anche di disamine più profonde. Il cancelliere di Berlino è infatti diviso fra la linea della Nato che fa capo agli Usa ed esigenze politiche interne ma alla fine è criticato da tutti. Criticato sulle scelte energetiche passate della Germania che hanno reso il paese russo-dipendente, criticato da Kiev e dallo stesso Volodymyr Zelensky che non ha nascosto la delusione per il no di Berlino all’invio di armi pesanti.
La Germania e il no alle armi pesanti all’Ucraina
Nella situazione fa da contraltare la prodigalità spensierata degli Stati Uniti, che non solo hanno confermato l’impegno per un continuo flusso di armi verso l’Ucraina, ma sono andati anche in “upgrade” di quantità e qualità. Scholz si è dichiarato contrario e non vuole contribuire ad estendere il conflitto, anche per la casella storica che purtroppo alla Germania tocca dopo l’orribile esperienza del nazismo guerrafondaio degli anni 30/40 del secolo scorso.
Le parole dell’ambasciatore di Berlino in Italia
Dal canto suo l’ambasciatore tedesco in Italia, Viktor Eibling, sottolineando proprio questo aspetto, ha rimarcato come “la Germania stia già facendo tantissimo per l’Ucraina”. La decisione di non inviare armi pesanti è finota anche nel mirono di alcuni partiti della coalizione di governo, come i Verdi e l’Fpd ed il Bundestag tedesco sul tema è diviso. Sigmar Gabriel, ministro degli steri con Angela Merkel, è per esempio d’accordo con Sholz che si è detto d’accordo con la linea di Scholz perché “altrimenti si rischierebbe di fornire a Vladimir Putin il pretesto per un’ulteriore escalation”.