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"Il Primo" presenta la nuova Stagione Teatrale

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Napoli - Il teatro “Il Primo” coraggiosamente riparte annunciando la nuova stagione teatrale 2012/13. Tenaci e sempre in prima linea, la sala dei Colli Aminei propone una serie di spettacoli di grande impatto emotivo. Il direttore artistico Arnolfo Petri, visibilmente amareggiato per le ...

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Napoli – Il teatro “Il Primo” coraggiosamente riparte annunciando la nuova stagione teatrale 2012/13. Tenaci e sempre in prima linea, la sala dei Colli Aminei propone una serie di spettacoli di grande impatto emotivo. Il direttore artistico Arnolfo Petri, visibilmente amareggiato per le enormi difficoltà in cui versa la situazione teatrale napoletana, in sede di conferenza stampa ha sottolineato che gli artisti sono stati tutti ingaggiati ad incasso non percependo cachet. Presenti alla conferenza gli artisti Roberto Russo, Gianluca Masone, Roberto Azzurro, Antonio Buonuomo, Danilo Rovani, Mario Aterrano, Oscarino Di Maio, che via via hanno presentato gli spettacoli nei quali sono coinvolti. Annunciata anche la campagna abbonamenti, che prevede la possibilità di scegliere varie alternative: si va da un abbonamento che comprende 12 spettacoli fino ad un mini abbonamento di 3 spettacoli.

dal 18 al 28 ottobre

Compagnia Arnolfo Petri

LE MANI APERTE

di Roberto Russo

liberamente tratto da “Alexis” di Marguerite Yourcenar

con

Arnolfo Petri

progetto e regia

Arnolfo Petri

Un viaggio di andata e ritorno all’inferno attraverso i ricordi, o forse, i fantasmi di una vita quella di Paolo, un professore di musica tornato a Napoli, nella sua vecchia casa, ormai deserta, alla disperata ricerca di se stesso e della “verità”.

Un incontro crudele e a tratti struggente con i ricordi e il passato. Con quelle mura che sembrano ancora gonfie di ombre e di occhi invadenti. Gli stessi che hanno condizionato una esistenza. Scritto da Roberto Russo e liberamente ispirato ad “Alexis”, romanzo di esordio di Marguerite Yourcenar, questo dolente monologo diventa parte stessa di Arnolfo Petri che se ne appropria in un viaggio malinconico e a tratti disperato verso i dolori dell’infanzia e della solitudine.

dal 8 al 11 novembre

Laav Teatro

L’AMANTE

di Harold Pinter

con

Antonio Speranza Antonella Valitutti

progetto e regia

Licia Amarante

Pinter racconta la vita quotidiana in un modo apparentemente assurdo.

L’analisi degli esseri umani è il centro della sua attenzione. Esseri umani fragili, ma determinati; poliedrici, ma alla ricerca di un’apparenza univoca.

Pinter diceva “ La vita di ognuno di noi è sempre minacciata ed incerta. Viviamo nella repressione e fingiamo di vivere nella libertà”. La finzione comincia dalla cellula apparentemente più solida della società, la famiglia, e di lì pian piano risale verso il senso stesso dell’esistenza.

“L’amante” è tutto questo. Squarci di vita che non hanno né inizio né fine. E lo spettatore, nonostante non si immedesimi nella trama narrata, finisce per provare in sé una sensazione amara di avere davanti il proprio mondo. Ma non sempre lo sa.

dal 15 al 18 novembre

L’Ascolto Teatro di Parola

OEDIPUS

di Gianluca Masone e Ilaria Paggio

da ”La macchina infernale“ di Jean Cocteau

con

Gianluca Masone, Ilaria Paggio, Alessia De Vito, Sabrina Fusco

progetto e regia

Gianluca Masone

Edipo – l’eroe della mitologia greca, transita dalle pagine di Sofocle, von Hofmannsthal, Cocteau e tanti altri, fino a giungere ai nostri giorni. E’ un personaggio avvolto nel mistero della propria esistenza, divenuto simbolo della psicanalisi, la quale, ha fatto di lui un reale complesso per spiegare fenomeni legati alla maturazione dell’essere umano . La vicenda di Edipo, dunque, genera una sfida tra il – destino – come fatalità prestabilita e il – caso – inteso come meccanismo dell’evento – ; una sfida a cui non è possibile sottrarsi, e che vede protagonisti, i tanti “Edipo” contemporanei che, con tenacia e caparbietà, si ostinano ad affrontare, restando talvolta, vittime di nuove divinità, i cui presagi sono privi di fondamenti.

dal 22 novembre al 2 dicembre

La Piccionaia

DA GRANDE VOGLIO FARE IL SINDACO

di Lino D’Angiò

con

Lino D’Angiò

Progetto e regia

Lino D’Angiò

Uno spaccato ironico e divertente su vizi e difetti nostra società contemporanea attraverso i personaggi simbolo della nostra città. In particolar modo il Sindaco.

La figura del Sindaco è stata da sempre motivo di studio per Lino D’Angio’.

“Per conoscere i cittadini si deve cominciare dal primo”.

Partendo da Bassolino, attraversola Iervolinoe passando per De Luca si arriva a De Magistris.

In una virtuale passeggiata sul Lungomare liberato, due chiacchiere ed un po’ di sana satira in compagnia dell’attore che…da grande vuole fare il Sindaco!

dal 6 al 16 dicembre

Ortensia T

IL SERVO DI BYRON

Dal romanzo di Franco Buffoni

con

Roberto Azzurro

progetto e regia

Roberto Azzurro

Franco Buffoni ci svela definitivamente l’uomo Byron, capace di amare soltanto ragazzi, in una società – quella inglese del primo Ottocento – in cui l’omosessualità era punita con l’impiccagione.

Attraverso il rovesciamento di un’icona, un Byron inatteso, raccontato dal suo fedele compagno e scudiero Fletcher, testimone letterario della verità, che qui diventa teatrale, con Roberto Azzurro che nei panni del servo Fletcher testimonia lo charme e l’eleganza dell’homme fatal che amò uomini e donne e che fu amato da uomini e donne.

dal 20 dicembre al 20 gennaio

Compagnia Bianca Sollazzo

LA ZIA DI CARLO

di Brandon Thomas

con

Rosario Ferro

Progetto e regia

Rosario Ferro

Rappresentato per la prima volta a Londra nel 1892 e scritto come favore per un noto attore dell’epoca, “La zia di Carlo” è un caso unico nella storia del teatro, uno dei testi più rappresentati al mondo. Una ricca zia emigrata sta per arrivare a Napoli per riabbracciare il suo unico nipote e conoscere la sua fidanzata. Un telegramma annuncia, però, che ella tarderà. Il pudore femminile, si sa, impone alla ragazza di evitare appuntamenti con uomini soli. A Carlo, per vedere l’amata, non resta che convincere il suo maestro di musica ad indossare abiti femminili e fingersi sua zia… Interpretato nel 2006 al fianco dell’indimenticata Bianca Sollazzo, Rosario Ferro torna a rivestire i panni del Maestro Barbella in una delle sue interpretazioni comiche più riuscite.

dal 24 al 27 gennaio

Officina Teatro Sociale

ZITTO

Effetti retroattivi di sincerità malgestita

di Gianluca Musiu

con

Clara Sancricca e Gianluca Musiu

Progetto e regia

Gianluca Musiu

Luca tradisce Marta. Loro stanno bene insieme, sono convinti che la sincerità sia tutto. Luca racconta a Marta di averla tradita. Un urlo esplode nella stanza.

Una storia di contraddizioni, dei mesi che corrono quando ci si sta per lasciare, del senso dei sensi di colpa. Come il colesterolo buono e cattivo anche la sincerità ha una sorella gemella: l ‘ orgoglio. Marta non ha strumenti per perdonare. Luca non ha strumenti per essere fedele. Tutto sarebbe rimasto come prima senza quella confessione.

Due attori. Un percorso ironico, grottesco, comico, tra parole leggere e pesantezza di ciò che facciamo diventare indispensabile. L’occasione per dirsi la verità, l’occasione per tacere.

dal 31 gennaio al 17 febbraio

Compagnia Arnolfo Petri

COME EVITA, PIU’ DI EVITA, MI AMERO’

di Arnolfo Petri

(liberamente tratto da “Eva Peron” di Copi)

con

Arnolfo Petri

progetto e regia

Arnolfo Petri

Chi avrebbe potuto trasformare le ultime ore di vita di Eva Peron, la grande eroina dell’Argentina moderna, nel delirio di una pazza ossessionata dalle trame di palazzo e dai gioielli da indossare per il suo funerale? Ma naturalmente Arnolfo Petri che rileggendo Copi, uno tra gli autori più irriverenti del Novecento, attraverso il suo universo di travestiti, madri terribili e topi parlanti, delinea una satira crudele sul potere. Scritto nel 1970, lo spettacolo destò la furia devastatrice dell’estrema destra argentina. Petri si cala con estrema naturalezza nei panni di Evita, trasformando la grande eroina in una nouvelle Giovanna D’Arco, in cui anche il cancro, esibito come un moderno martirio, diventa fonte di spettacolarità. La morte cessa d’essere un incubo per tramutarsi in una ironia crudele senza fine.

dal 28 febbraio al 10 marzo

Quarta Parete

OTELLO

di William Shakespeare

con

Antonio Buonomo, Danilo Rovani

Progetto e regia

Angela Sales

O alito profumato, convinceresti quasi la Giustizia

a spezzare la sua spada! Un altro bacio! Ancora un altro!

Resta così nella morte! Ti ucciderò,

e ti amerò ancora! Un altro bacio! L’ultimo

Non un semplice dramma della gelosia. L’opera, tra le più famose di Shakespeare, è un vortice di avvenimenti. Parole che insistono, che scolpiscono, che aprono un varco, una tensione, una riflessione sui sentimenti umani irrisolti e universali.

L’emozione veicola il senso: In questa direzione si muove questa particolarissima versione della tragedia shakespiriana, con ostinato amore.

dal 14 al 24 marzo

Anphoras Production

NON E’ FRANCESCA, DA RIMINI

da Antonio Petito

con

Mario Aterrano, Oscarino Di Maio

progetto e regia

Oscarino Di Maio

Dalla straordinaria penna comica di Antonio Petito nasce nel 1866 questa farsa con il solo, unico scopo di far ridere. Sicuramente l’intuizione è geniale: l’abbattimento della quarta parete, il teatro nel teatro e non ultima la scena che si svolge tra la platea ed il palco.

E’ con grande rispetto e timore reverenziale che ci siamo accostati a questo testo, sapendo che grandi attori prima di noi l’hanno resa straordinariamente efficace ed averli avuti come maestri ci ha dato la sfrontatezza di provare a riproporla portandone in scena anche ‘la polvere’ , proprio perché crediamo che proprio in quella ‘polvere’ troveremo gli artifici per strapparvi qualche risata.

dal 4 al 28 aprile

Compagnia Bianca Sollazzo

SARTO PER SIGNORA

di Georges Feydeau

con Rosario Ferro

Progetto e regia

Rosario Ferro

Scritto nel 1886 da Feydeau, “Sarto per signora” ha in se tutti i tratti distintivi del tradizionale vaudeville francese: un susseguirsi di equivoci perfettamente plausibili, di incontri impossibili e false scoperte in cui sembra impossibile trovare il bandolo della matassa.

Un dottore un po’ “farfallone” per evitare che la moglie scopra le sue scappatelle affitta un appartamento, ignorando che questo era, in realtà, il famoso atelier di una sarta. Per salvare la faccia sarà quindi costretto a fingersi sarto per signore.

Rosario Ferro si immerge perfettamente a suo agio nei meccanismi frenetici della pochade francese regalandoci un classico della comicità di tutti i tempi.

dal 2 al 5 maggio

Accademia Vesuviana di Teatro

SOGNO DI UNA NOTTE D’ ESTATE

di William Shakespeare

adattamento di Gianmarco Cesario

con (in o.a.)

Roberto Capasso, Titti Nuzzolese, Gianni Sallustro,

e con

Roberta Astuti, Raffaele Imparato

e gli allievi dell’Accademia vesuviana di Teatro e Cinema

regia

Gianni Sallustro

Realtà, fantasia, sogno, incubo, allegria, commedia, dramma. Tutto questo e molto altro è “Il sogno di una notte di mezza estate, il testo forse più lucidamente visionario di William Shakespeare, qui tradotto e riadattato da Gianmarco Cesario, in uno stridore tra il linguaggio popolare dei clown in vernacolo napoletano e il dotto linguaggio dei principi e delle fate. Un progetto della Accademia Vesuviana di Teatro diretta da Gianni Sallustro e che vede accanto allo stesso Sallustro, Roberto Capasso, Titti Nuzzolese, Roberta Astuti, Raffaele Imparato e gli allievi del laboratorio.