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Il professor Abrignani: “Mascherine anche in autunno e nessun ritorno alla normalità senza protezioni”

Sergio Abrignani

Il professor Abrignani: “Mascherine anche in autunno e nessun ritorno alla normalità senza protezioni”. Poi boccia la linea del rischio "non calcolato"

Il professor Sergio Abrignani, immunologo della Statale di Milano e new entry del Comitato tecnico scientifico, non ha dubbi: “Mascherine anche in autunno e nessun ritorno alla normalità senza protezioni”. A volerla tradurre ancor meglio: le riaperture sono uno step necessario e fiduciario, ma l’uso costante dei dispositivi di protezione non dovrà venir meno neaanche quando gli italiani avessero maturato la “convinzione” che il peggio è alle spalle. Perché? Abrigani non lo dice ma lo lascia intendere: perché con il covid per molto altro tempo il peggio non sarà mai alle spalle, non completamente almeno.

Abrignani: “Mascherine anche in autunno”

E quindi cautela nei comportamenti sociali unita a riaperture graduali che però tengano attivi quei comportamenti sono egualmente importanti. Aprire con gradualità dunque, e con le mascherine che non ci abbandoneranno affatto, anzi, le dovremo portare anche in autunno, quando (si spera) saremo ad un passo dall’immunizzazione massiva. Il tutto proteggendo le persone fragili, in particolare gli over 65, con i vaccini. Ma non solo: anche “potenziando i test rapidissimi, quelli salivari, da effettuare magari prima di un concerto o di entrare allo stadio”.

Un rischio “calcolato e come”

E Abrignani, che è uno dei nuovi nominati nel Comitato tecnico scientifico nella versione “agile” voluta dal premier Mario Draghi, non vuole sentir parlare di aperture “irresponsabili”, come le avevano definire molti suoi colleghi in questi giorni: “Mi arrabbio quando sento parlare di rischio non calcolato. Al contrario, c’è una massa di dati, su cui lavorano i migliori epidemiologi italiani, che ci consentono di operare sui vari scenari per andare alle riaperture”.