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Il rapper YG strappa contratto da 60000 $ per cantare Fuck Donald Trump

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YG è un personaggio forte e determinato che non si piega per soldi e che non rinuncia alla sua professionalità ed ai suoi ideali, che non è in vendita L’Università di San Diego lo aveva coatto per un'esibizione super partes politicamente parlando al fine di non condizionare i giovani studenti...

YG è un personaggio forte e determinato che non si piega per soldi e che non rinuncia alla sua professionalità ed ai suoi ideali, che non è in vendita

L’Università di San Diego lo aveva coatto per un’esibizione super partes politicamente parlando al fine di non condizionare i giovani studenti. Certo che è stata scelta la persona sbagliata per questo incarico tanto pilotato perchè il rapper in questione, tutto fà tranne che limitare la sua libertà, sopratutto se per denaro.

Il rapper YG ha pure firmato un accordo del valore di ben sessanta mila dollari al fine di non cantare il suo brano “Fuck Donald Trump”, il brano che è conosciutissimo contro il neo presidente degli Stati Uniti. E’ stato pagare per non sudare un suo pezzo che sta andando fortissimo.

YG non ha però ceduto e una volta sul palco di fronte ai giovani ha stracciato il contratto e si è esibito cantando il suo brano. Non solo, ha anche detto: “If you a Donald Trump supporter well then… Fuck you!”. Ha poi detto ai giovani che lo stavano ascoltando che lui non vale così poco e che non esiste una cifra che lo possa comprare. Potete immaginare la reazione del pubblico e la faccia di Trump quando è venuto a saperlo. Un provocatore nato, uno che sà il fatto suo.

YG ha così rifiutato la cifra colossale per non rinunciare alla sua personalità creando scompiglio e violando tutti gli accordi presi. Il rapper è sempre stato contro Trump ed aveva anche proposto di pagare lui la cifra di ben 4 milioni di dollari per potersi esibire all’inaugurazione presidenziale.

“FDT” è stato un successo colossale, talmente virale che addirittura i Servizi Segreti hanno dovuto chiamare la Def Jam, la sua etichetta discografica, per avere la certezza che certe parole restassero tali e non potessero mai divenire reali tradotto in atti concreti.