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Il razzo cinese in caduta libera è visibile ad occhio nudo: la foto nel cielo di Roma

Razzo cinese foto occhio nudo

Il razzo cinese che si appresta a rientrare nell'atmosfera terrestre è ora visibile ad occhio nudo: la foto scattata da Roma.

Il razzo cinese in caduta è ormai visibile ad occhio nudo tanto da essere stato fotografato nel cielo di Roma. Il rientro nell’atmosfera è previsto nella notte tra sabato 8 e domenica 9 maggio anche se ci sono ancora incertezze sull’orario preciso.

Razzo cinese visibile ad occhio nudo

A immortalare il detrito spaziale da 20 tonnellate all’alba è stato l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. Questo il suo commento: “L’osservazione era possibile agilmente ad occhio nudo e l’oggetto appariva chiaramente lampeggiante a causa della sua rotazione su sé stesso“. Per questo motivo la traccia registrata nella fotografia mostra una fitta serie di tratti luminosi.

Lo stesso esperto il giorno prima aveva fotografato lo stadio del razzo utilizzando il telescopio. I dati più aggiornati del Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America (Norad) prevedono che il rientro possa avvenire intorno alle 4:25, anche se c’è ancora un margine di insicurezza di qualche ora.

Razzo cinese visibile a occhio nudo: dove avviene il rientro

Secondo le previsioni la caduta del razzo dovrebbe avvenire all’interno di un’area che comprende l’Italia centro-meridionale, l’Africa, l’Asia meridionale, l’oceano Pacifico, l’Australia, parte del Nord America, l’America centrale e parte del Sud America. Si tratta di una zona vastissima che non è ancora restringibile con certezza a causa dell’incontrollabilità del rientro. Nelle prossime ore sarà tuttavia possibile stringere il margine di insicurezza man mano che l’oggetto si avvicinerà all’atmosfera.

Razzo cinese visibile a occhio nudo: le raccomandazioni

Per quanto riguarda l’Italia, le regioni possibilmente interessate dal crollo di alcuni detriti sono Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Si tratta comunque di un rischio, pur non eludibile, molto basso.

La Protezione Civile ha già pubblicato una serie di racomandazioni per i residenti in questi territori, tra cui:

  • stare in luoghi chiusi e non all’aperto ma lontano da porte vetrate e finestre;
  • occupare se possibile i piani più bassi degli edifici, quelli ritenuti più sicuri: i frammenti impatteranno eventualmente sui tetti e potrebbero dunque causare danni, perforando questi ultimi o i solai sottostanti e determinando pericolo per le persone;
  • non toccare i frammenti, qualora dovessero essere avvistati, ma mantenersi ad una distanza di almeno 20 metri da essi e avvertire subito le autorità competenti.