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Il ritorno al lavoro da remoto nel 2022 potrebbe portare una spinta alle azioni EdTech?

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La tecnologia ha digitalizzato il mondo. Dall'inizio del millennio la sua ascesa è stata inarrestabile, tanto da coinvolgere innumerevoli aspetti della nostra vita. Un processo che ha trasformato diversi settori, da quello sanitario, scolastico ed educativo, a quello bancario, commerciale e azienda...

La tecnologia ha digitalizzato il mondo. Dall’inizio del millennio la sua ascesa è stata inarrestabile, tanto da coinvolgere innumerevoli aspetti della nostra vita. Un processo che ha trasformato diversi settori, da quello sanitario, scolastico ed educativo, a quello bancario, commerciale e aziendale.

La velocità di espansione è esponenziale, ma non sempre i modelli a cui siamo abituati riescono a supportare il cambiamento. La sopraggiunta pandemia da Covid 19 ha sicuramente accelerato questo vasto mercato in crescita. E la EdTech è diventata basilare.

La definizione, gli esempi e i numeri di EdTech

Per EdTech si intende qualunque software, hardware o piattaforma digitale che riveda il modo in cui sono accessibili e finanziate l’istruzione e la formazione. Inclusa anche quella della forza lavoro, che è sempre più in crescita.
Pensiamo quindi, ad esempio, ai sistemi di realtà virtuale aumentata per la formazione in azienda, agli OPM, gli Online Program Manager, alle università, ai giochi o servizi ideati per coinvolgere i bambini in azioni di apprendimento o quello per gli educatori per rafforzare le attività di tutoraggio.

Il mercato EdTech è stato in precedenza caratterizzato da due periodi quinquennali di forte e costante crescita, con un picco nel 2015 prima e poi di nuovo nel 2020. Alcuni marchi ormai noti come Coursera, Duolingo e Udemy si sono fatti valere durante il periodo di pandemia con un forte slancio, e ognuno di questi esempi si è espanso fino all’IPO nel 2021.

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(Image: Holoniq.com)

Duolingo

Duolingo è un app di apprendimento di 40 lingue diverse. Ha in attivo circa 40 milioni di utenti mensili e si è da poco quotata in borsa, guadagnando velocemente il 37% della sua sessione di apertura.

Nei giorni successivi però il titolo è calato violentemente. Le sue azioni potrebbero comunque mantenere forti potenzialità di crescita, anche se le vendite non sono più così convincenti come in passato.

Coursera

Coursera Inc. è una società americana che propone diversi corsi online in svariate specializzazioni. È stata fondata da Andrew Ng e Daphne Koller, entrambi professori della Stanford University, nel 2012. In breve tempo è diventata una delle piattaforme più utilizzate a livello mondiale.

Da un’idea semplice si è creato un supporto molto più vasto e articolato. Il sito offre delle vere lauree certificate e corsi di specializzazione altamente qualificati, attualmente ci sono più di 4000 corsi di 150 Università.

Il suo fatturato da 184 milioni di dollari nel 2019 è arrivato a 294 milioni di dollari l’anno successivo. E a marzo del 2021 Coursera ha fatto il suo approdo alla Borsa di New York con una IPO da 520 milioni di dollari e una valutazione complessiva da 4,3 miliardi. La quotazione ha visto un’innalzata del prezzo delle azioni e poi un rallentamento, come spesso succede con i debuttanti.

Quotazioni Coursera

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Cosa riserva il 2022 per queste aziende?

Un futuro roseo o una brusca frenata? Vediamo quindi cosa bisogna quindi aspettarsi nel 2022 da queste azioni Edtech.
Maxim Manturov, Head of Investment Research di Freedom Finance Europe, afferma che: “Dipende tutto dalle aziende stesse e dalle strategie che adotteranno in futuro. Coursera, ad esempio, potrebbe dover affrontare un abbandono degli utenti e un calo dei ricavi durante l’apertura dell’economia, ma l’azienda può combatterlo lanciando corsi gratuiti.

Per quanto riguarda Duolingo, il futuro dell’azienda dipende dalla monetizzazione della piattaforma. Ad esempio, nel terzo trimestre del 2021, gli utenti attivi sono cresciuti del 13% o 41,7 milioni e gli utenti a pagamento si sono attestati a 2,2 milioni o al 5,2% della base totale. La bassa monetizzazione della base è uno dei problemi chiave dell’azienda, tuttavia, rispetto al terzo trimestre del 2020, la base di utenti paganti è cresciuta dal 4,05% al 5,2%”.

Guadagnare con l’EdTech

I titoli EdTech si sono avvantaggiati durante il lockdown dell’anno precedente e hanno guadagnato diverse quote di mercato, e si prospettano molte IPO. Il processo verso il lavoro e la formazione a distanza sembra ormai una realtà che si sta materializzando sempre di più.

Si prevede che entro l’anno 2025 la spesa di EdTech sarà maggiore di 63 miliardi di dollari rispetto a prima di Covid, e arriverà a 404 miliardi di dollari, in aumento secondo le precedenti stime che lo davano a 341 miliardi.
Il molteplice comparto EdTech segue crescendo e le sue aree di investimento appaiono meno incerte di tante altre, i rendimenti possono essere convincenti ma la vera opportunità sarà nel potenziale lungo periodo.

Svariati paesi nel mondo si stanno infatti arricchendo e sempre più studenti si iscriveranno nelle scuole e nelle università di tutto il pianeta. Gli attuali sistemi di insegnamento non possono competere con questo aumento demografico. In questo senso l’EdTech rappresenta un valido aiuto. Non solo nel campo scolastico ma anche per le scuole, gli asili nido e la formazione a persone di qualsiasi età che devono acquisire nuove skill in un mercato sempre più competitivo.