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Il ritorno di Matteo Renzi: verso le elezioni politiche nel 2018

Il ritorno di Matteo Renzi: al voto nel 2018

L'ex premier Matteo Renzi torna in televisione in prima serata e parla a ruota libera di tutti i principali temi politici del momento. Matteo Renzi torna in Italia e torna nel vivo del dibattito politico nazionale. L'ex presidente del Consiglio e ex segretario del Partito Democratico, ospite di Fab...

L’ex premier Matteo Renzi torna in televisione in prima serata e parla a ruota libera di tutti i principali temi politici del momento.

Matteo Renzi torna in Italia e torna nel vivo del dibattito politico nazionale. L’ex presidente del Consiglio e ex segretario del Partito Democratico, ospite di Fabio Fazio in prima serata, ha parlato di tutti i principali temi politici del momento, dalle elezioni alla scissione nel Pd, dal nome del prossimo segretario al suo grande avversario Massimo D’Alema.

Elezioni politiche nel 2018

Prima di tutto le elezioni politiche. Tramontata l’ipotesi di voto a giugno (non ci sono più i tempi tecnici, infatti, alla luce delle date delle primarie del Pd, il cui voto è il 30 aprile), Renai ha confermato che “le elezioni sono previste nel 2018. Punto”. Un invito, rivolto a tutti, a ragionare in termini di chiusura della legislatura, “Se Gentiloni vorrà votare prima”, ha aggiunto Renzi, “lo deciderà lui”.

La scissione nel Pd secondo Matteo Renzi: disegno ‘scritto, ideato e prodotto da Massimo D’Alema’

Poi il tema fondamentale della scissione nel Pd. L’ex segretario si è detto molto dispiaciuto, “perché abbiamo fatto di tutto per evitare che chiunque se ne andasse ma abbiamo avuto l’impressione che fosse un disegno già scritto. Scritto, ideato e prodotto da Massimo D’Alema”. E a quest’ultimo, chiamato in causa senza giri di parole, Renzi ha rivolto un invito: “non scappare, vieni, corri e vediamo chi ha più consenso e più voti”. “Possono chiedermi di dimettermi, di rinunciare alla poltrona”, ha precisato Renzi, “ma non di rinunciare a un ideale”.

Il Parlamento faccia almeno una legge come il Mattarellum

Sulla legge elettorale, Renzi si è limitato a rimandare al Parlamento (“ai parlamentari dico ‘tocca a voi lavorare per consentire ai cittadini di scegliere'”), ricordando comunque che “la nostra proposta era il modello dei sindaci, ma ora è andata, non c’è più”. “Spero che il Parlamento faccia almeno una legge come il Mattarellum”, ha aggiunto Renzi, “però io sono fuori, da uomo forse più potente d’Italia ora sono privato cittadino”.

E, sempre a proposito di elezioni, Renzi ha auspicato che gli italiani possano in qualche modo tornare a credere nella politica. “Il mio obiettivo”, ha detto, “non è che debba tornare io”, “voglio che l’Italia non si rassegni alla logica del ‘son tutti uguali’. Per questo i milioni di italiani che hanno votato Si meritano, anche con me, ma non necessariamente con me, di essere rimessi in campo”.