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“Il Teatro dell’Anima” di Arnolfo Petri

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Nel cuore di Napoli, presso la nuova libreria Mondadori di Piazza Trieste e Treno, Arnolfo Petri, attore, regista e drammaturgo, ha presentato al numeroso pubblico, intervenuto con grande partecipazione ed attenzione, il suo nuovo libro, “IL Teatro dell’Anima”. Il volume, edito dalla casa edit...

Nel cuore di Napoli, presso la nuova libreria Mondadori di Piazza Trieste e Treno, Arnolfo Petri, attore, regista e drammaturgo, ha presentato al numeroso pubblico, intervenuto con grande partecipazione ed attenzione, il suo nuovo libro, “IL Teatro dell’Anima”. Il volume, edito dalla casa editrice “Bel-Ami”, raccoglie tre atti unici scritti dallo stesso Petri. I titoli pubblicati nel volume sono: “Madame B.”, che racconta di un diplomatico inglese succube di un amore estremo per una cantante musulmana, che diventerà appunto la sua Madame B.; “Camurria”, che racconta del rapporto intimo e umano tra un camorrista e un ex professore omosessuale, rinchiusi nella stessa cella; “Acting out”, che a differenza dei primi due titoli non è stato ancora messo in scena; debutterà ad aprile al Teatro Elicantropo. Sono intervenuti alla serata Pasquale Sabbatino, Direttore del Dipartimento di Filologia Moderna all’Università Federico II, Giuseppina Scognamiglio, docente di Letteratura teatrale italiana all’Università di Napoli Federico II, Franco De Ciuceis de “Il Mattino” e Stefano De Stefano de “Il Corriere della Sera”. L’evento è stato arricchito dalle esibizioni dello stesso Petri con la partecipazione dei bravi attori Antonio Buonanno e Melania Esposito, i quali hanno offerto al pubblico un assaggio tratto dai tre atti unici in questione. Durante la serata i relatori hanno sottolineato le peculiarità della drammaturgia di Petri, tante volte definita trasgressiva ma, come ha giustamente evidenziato la Professoressa Scognamiglio, si tratta di una trasgressione che riguarda soprattutto la parola, sempre diretta, dura, efficace, che denuncia problemi che vanno al di là della stessa messa in scena. Una drammaturgia che però, insieme a quella di tanti altri giovani talentuosi, dei quali Napoli è ricca, fatica a venire fuori e soprattutto ad essere rappresentata, in quanto si preferisce sempre puntare, poco coraggiosamente, sulla riproposizione dei classici. Arnolfo Petri, che mai prima d’ora aveva raccolto i suoi testi in un libro, è come se, in un certo senso, li facesse camminare per la prima volta con le proprie gambe, superando quel comprensibile legame morboso che tante volte si ha per le proprie “creature”. Il bello del Teatro non è solo quello di andare ad assistere ad una rappresentazione, ma è anche quello di leggerlo e “Il Teatro dell’Anima” è un’ottima occasione per farlo.

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